Coordinamento nazionale del forum italiano dei movimenti per l’acqua

LA LOTTA PER L’ACQUA
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Care/i tutte/i del popolo dell’acqua, ad un anno esatto dal deposito del testo della nostra legge d’iniziativa popolare, che ha dato il via alla straordinaria campagna di raccolta firme, il movimento per l’acqua ottiene una prima importantissima vittoria : ieri il Senato ha approvato, all’interno del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria, l’articolo 26-bis che introduce la moratoria.
Arriva a compimento il primo degli obiettivi del movimento per l’acqua, richiesto con forza sin dalla manifestazione nazionale del 10 marzo scorso a Palermo, approvato in prima istanza alla Camera, ma che sembrava essersi definitivamente arenato al Senato.
La costante mobilitazione dei territori di questi mesi e l’incessante lavoro di pressione sulle istituzioni a livello nazionale, hanno invece consentito di rimettere al centro dell’agenda politica l’istanza della moratoria e di giungere alla sua approvazione.
Di seguito il testo approvato, cui seguono alcune annotazioni e commenti:
Art. 26-bis. (Disposizioni in materia di servizi idrici) – 1. Al fine di assicurare la razionalizzazione e la solidarietà nell’uso delle acque, fino all’emanazione delle disposizioni adottate in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, integrative e correttive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, contenenti la revisione della disciplina della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati, e comunque entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto non possono essere disposti nuovi affidamenti ai sensi dell’articolo 150 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152. La titolarità delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche è assegnata ad enti pubblici. –

2. Nell’ambito delle procedure di affidamento di cui al comma 1 sono ricomprese anche le procedure in corso alla data di entrata in vigore della presente legge fatte salve le concessioni già affidate. – 3. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, predispone e trasmette alle Camere una relazione sullo stato delle gestioni esistenti circa il rispetto dei parametri di salvaguardia del patrimonio idrico e in particolare riguardo all’effettiva garanzia di controllo pubblico sulla misura delle tariffe, alla conservazione dell’equilibrio biologico, alla politica del risparmio idrico e dell’eliminazione delle dispersioni, alla priorità nel rinnovo delle risorse idriche e per il consumo umano”.
Alcune annotazioni: a) il decreto, per sua natura giuridica ha validità immediata; questo significa che, a partire dalla sua approvazione e per un periodo di 12 mesi, non sono possibili nuovi affidamenti; b) sono vietati tutti i nuovi affidamenti a SpA di qualsiasi tipo; questo significa che non si possono fare affidamenti a SpA a capitale interamente privato, a SpA a capitale misto pubblico-privato e anche ad SpA a totale capitale pubblico; c) sono bloccati anche tutti i procedimenti in corso di affidamento a qualsiasi tipo di SpA, che non siano già stati conclusi; questo significa che anche quegli ATO che hanno già deliberato la forma di gestione ma non hanno proceduto ad aggiudicazione diretta o attraverso gara non possono procedere. Il provvedimento non interviene – e non poteva farlo- sugli affidamenti già conclusi. Il provvedimento non interviene -e non poteva farlo- sulle aggregazioni fra società.
Per ribaltare queste situazioni, lo strumento è la nostra legge d’iniziativa popolare e la mobilitazione costante dei territori e a livello nazionale per riuscire a determinarne l’approvazione. Il risultato fondamentale dell’approvazione della moratoria risiede nell’aver finalmente imposto un “bocce ferme” in attesa della nuova legge quadro e comunque per almeno 12 mesi. Bocce ferme per chi stava spingendo sull’acceleratore delle privatizzazioni, terreno aperto perché la parola d’ordine del superamento delle SpA e della totale ripubblicizzazione dell’acqua si affermi come inderogabile. Per questo diventa ancor più importante che tutte e tutti assieme lavoriamo con le menti e con i cuori per una grande riuscita della manifestazione nazionale a Roma del prossimo 1 dicembre. (ADL)

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