Dire addio al tradizionale luogo di lavoro, l’ufficio, è oggi possibile grazie allo smart working (lavoro agile) una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa subordinata caratterizzata dall’assenza di vincoli orari o spaziali e da un’organizzazione per obiettivi sancita attraverso un accordo tra il dipendente e il datore di lavoro.
Questa nuova modalità aiuta il lavoratore a conciliare meglio i tempi di vita e lavoro e allo stesso tempo favorisce la crescita della sua produttività.
Il lavoro agile è stato disciplinato con la legge n. 81/2017 che ha come punti qualificanti la flessibilità organizzativa, la volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e l’utilizzo di strumenti che consentono di lavorare da remoto come computer portatili, tablet e smartphone.
A questa particolare categoria di lavoratori viene garantita la parità di trattamento economico e normativo rispetto ai loro colleghi che svolgono l’attività lavorativa in modo ordinario.
In Italia si registra un boom del lavoro agile nelle grandi imprese mentre nella pubblica amministrazione si hanno al contrario i primi timidi passi.
Nel 2018 gli smart worker erano 480.000 con un incremento del 20% rispetto al 2017; sono in prevalenza maschi e residenti nel nord ovest.
La principale motivazione di questi lavoratori che li induce a tale scelta è di tipo personale infatti il lavoro agile evita lo stress causato dagli spostamenti casa-ufficio.
Per le aziende i vantaggi garantiti da questa tipologia di svolgimento della prestazione lavorativa sono sia di carattere economico, perché una postazione di lavoro fissa costa molto di più di una mobile, sia in termini di produttività, oltre a una riduzione del tasso di assenteismo pari al 20%.
Lo smart working invece stenta a decollare tra le piccole e medie imprese.
Per quanto attiene le criticità del lavoro agile la più frequente è la percezione di un senso di isolamento rispetto alle dinamiche dell’ufficio seguita dal maggiore sforzo di programmazione delle attività.
Il Paese più avanzato in tema di lavoro agile sono gli Stati Uniti, e non solo in questo campo, d’altronde sono la prima potenza mondiale.
In genere in un ufficio pensato per questa nuova tipologia lavorativa le scrivanie personali pre-assegnate hanno lasciato il posto a tavoli comuni senza posti fissi modulabili a seconda delle esigenze.
Viene inoltre dato molto spazio ai luoghi dedicati alla collaborazione fra i dipendenti.
Fino ad oggi questo strumento che consente di lavorare da remoto ha avuto un’applicazione contenuta perché sono poche le aziende che possono utilizzarlo e che hanno professionalità che possono lavorare in questo modo sfruttando le nuove tecnologie.
Un altro motivo è dato dal fatto che sopravvive all’interno delle aziende un’impostazione più basata sul tempo che sul risultato.
Da ultimo una considerazione: le aziende che hanno compreso i benefici di questa nuova modalità di prestazione lavorativa e la stanno attuando sono quelle più attrattive sul mercato.