Fin dalla prima giovinezza si contraddistinse per la grande abilità nel disegno satirico,
passione che lo accompagnerà per tutto il corso della sua vita e della sua carriera.
Come caricaturista collaborò con alcuni giornali satirici milanesi tra cui “Il Babau”,
“A quel paese” e il “Guerin Meschino”.
Nel 1910 si laureò in architettura e venne premiato con la medaglia d’oro che il
Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano conferiva al migliore laureato del
Politecnico.
Professore ordinario di composizione architettonica dal 1936 e Preside della facoltà di Architettura di Milano tra il 1939 e il 1963, intraprese, nel 1912 la lunga collaborazione con Ettore Conti, figura di primo piano dell’imprenditoria elettrica italiana.
Per le imprese elettriche “Conti”, o per società ad essa collegate, Portaluppi progettò tra il 1912 e il 1930, numerose centrali idroelettriche, localizzate soprattutto nella val
Formazza.
Tra queste le più famose a Verampio, Valdo, Crevoladossola, Cadarese.
Per l’Azienda Elettrica Municipale di Milano realizzò la centrale di Grosio.
Professionalmente legato alla sua città, vi realizzò edifici pubblici e privati ed
ottenne importanti lavori e incarichi, tra cui il Planetario Hoepli (1929-1930), villa
Necchi-Campiglio (1932-35): raffinato scrigno di modernità e gusto dell’abitare, oltre al restauro della Pinacoteca di Brera (1919-25), della Casa degli Atellani in Corso
Magenta (1919-21), residenza di Ettore Conti, di Santa Maria delle Grazie (1929-48).
Tra i progetti residenziali si annovera anche il palazzo per la società Buonarroti-Carpaccio-Giotto (1926-1930).
Tramite Ettore Conti, Portaluppi si legò a importanti committenti della borghesia
milanese e così diventarono suoi clienti i Borletti, i Fossati, i Crespi.
Nel 1926 vinse il concorso per il Piano Regolatore di Milano. Tre anni dopo fu
chiamato a realizzare il padiglione italiano per l’Esposizione Universale di
Barcellona.
Nel 1920 elaborò due progetti: il grattacielo a New York per la società S.K.N.E. e i
blocchi residenziali del quartiere di Allabanuel.
Fu presidente dell’Ordine degli architetti (1952-1963), membro del Consiglio
Superiore per le Belle Arti e Antichità, del Consiglio Nazionale per le Ricerche, della
Pontificia commissione d’arte sacra, Presidente del Comitato tecnico del Teatro alla
Scala.