Sommario: INVESTIRE IN GIOIA – PROFETA IN PATRIA – IPOCRISIE NUCLEARI – FORMICHE
IL VERO “COLPO DA MAESTRO”? UN ACQUISTO DI GIOIA !
“Colpo da maestro di Elon Musk che ha venduto oltre 930 mila azioni di Tesla per un valore di circa 1,1 miliardi di dollari e ne ha comprate altri due milioni per 13,4 milioni sfruttando le sue stock option a 6,24 dollari. Nell’arco di una settimana, quindi, l’imprenditore ha venduto titoli Tesla per circa 5 miliardi di dollari esercitando le stock option che ha ricevuto dal suo piano di remunerazione. Musk ha esercitato circa 2 milioni di stock option lunedì valutate circa 2,5 miliardi, pagando solo 13,4 milioni di costi di esercizio…”
Così i giornali finanziari si complimentano con il capo di Tesla che – soltanto per quanto investito nella propria azienda – ha ora un patrimonio di cinque miliardi di euro in più, oltre a tutti gli altri suoi investimenti.
Complimenti, Mr. Musk, e ora con questi altri cinque miliardi di dollari freschi freschi, che ci fa? E’ più contento adesso, nuoterà alla sera in una sua personale piscina di banconote al profumo di champagne come Zio Paperone? Si comprerà un paio di atolli a flotta dei più moderni jet o yacht del mondo con accompagnatrici comprese? (o accompagnatori, non so).
Chissà perché – quando leggo queste news – il pensiero mi corre a un paese che conosco abbastanza bene, il Burundi, dove una famiglia campa – o dovrebbe campare – con soltanto un (uno!) dollaro al giorno. Pensi che successo, Mr. Musk: in un botto solo lei ha guadagnato più di tutti gli abitanti del paese in un anno e mezzo e la sua fortuna – solo in Tesla – rappresenta il loro prodotto lordo nazionale per quasi due decenni.
Detto tra noi: le sembra giusto? Non credo vorrà fare il presidente del Burundi (11 milioni di abitanti, erano la metà 20 anni fa) anche perché fare il presidente da quelle parti è un po’ pericoloso, visto che uno su due lo fanno fuori.
Capisco che possa essere poco interessato alle vicende del centro dell’Africa, ma a me questa faccenda dei suoi miliardi un po’ non convince.
Non mi piacciono le Greta e i loro “bla bla bla” né i comunisti cattivi, ma credo che un sistema mondiale che prosegua così, alla lunga non possa proprio funzionare. Non è una questione personale, vale per tutti i presunti super super super ricconi del pianeta in gara per conquistare i primi posti in classifica, chissenefrega degli altri.
Non può funzionare un mondo dove molto meno dell’1% possiede l’equivalente dell’80% degli altri terrestri e non si tratta solo di una questione fiscale, ma di etica, di logica…posso dirglielo? Di felicità.
Non dico che Lei debba disprezzare la ricchezza, ma le auguro di viverla creando un po’ di vantaggio anche per gli altri, per quelli meno furbi di lei o che magari sarebbero pure stati bravi a darsi da fare in borsa, ma non hanno potuto neppure pagarsi la scuola elementare e per loro “borsa” è sinonimo di un sacchetto di plastica dove al massimo possono metterci un po’ di farina o di fagioli.
Dia retta a me, Mr. Musk: con una fetta del suo colpo da maestro finanziario provi a metter su anche qualcosa di buono “per gli altri”. Forse, in forme diverse, ne avrà comunque più felicità, soddisfazione, gioia.
Ci pensi: quante vale la gioia, Mr. Musk? Quanto la quotano al Dow Jones del mondo? Pensi che in Burundi – quando i bambini giocano con una palla mezza sbudellata – hanno comunque una faccia piena di gioia.
E’ quotata così poco la gioia laggiù in Burundi! Ma d’altronde là i soldi si chiamano “franchi” come in Svizzera, ma sono dei fogli di cartaccia rossa sempre tutti sporchi, come le mani della gente e la terra delle colline che quando piove diventa fango, un fango rosso che frana dappertutto… però la gioia i bambini ce l’hanno addosso lo stesso.
Auguri, Mr. Musk, ma dia retta a me: investa anche in una fetta di gioia e vedrà che alla fine quella gioia si moltiplicherà anche più dei titoli Tesla…E allora sarà stata davvero una cosa bella, un altro – e più vero – “colpo da maestro” anche per lei.
PROFETA IN PATRIA
Legambiente – insieme a Il Sole-24 Ore – pubblica ogni anno la classifica delle città italiane secondo criteri di qualità della vita ed eco-sostenibilità. Quest’anno VERBANIA – amministrata dalla sinistra, “verde” per autonomasia – si piazza al 23° posto. Nei vari commenti nessuno sembra ricordarsi che esattamente dieci anni fa Verbania (con sindaco il sottoscritto) era al SECONDO posto nazionale e che l’anno dopo (2012) addirittura AL PRIMO POSTO in Italia, dove rimase anche quando furono cambiati i parametri dei punteggi.
Certamente ereditai una situazione positiva, ma durante i “miei” anni la città, pur in mano alla bieca destra reazionaria, si era mantenuta ed era salita al top nazionale e infatti fummo oggetto di numerose inchieste, servizi TV e giornalistici, interviste.
Peccato che nessuno più lo ricordi o abbia fatto qualche confronto, ma è proprio vero che nessuno è mai profeta in patria!
IPOCRISIE NUCLEARI
Si è chiuso il martoriato meeting ambientale di Glasgow con tante parole e pochi fatti, in pratica solo impegni generici a ridurre le emissioni di CO2 da combustibili fossili. A parte chi ha annunciato un aumento della produzione anziché ridurre l’estrazione di carbone (la Cina, un milione di tonnellate in più al giorno!) resta il fatto che sul summit dominava un convitato di pietra: l’energia nucleare.
Siamo all’assurdo che dell’argomento non se ne deve parlare perché è “ecologicamente scorretto”, però molti paesi (l’Italia ovviamente no, noi siamo sempre i più “furbi”) stanno prendendo di nuovo in considerazione il potenziamento dei propri programmi nucleari con centrali strategicamente nuove visto che il fossile che si vuole ridurre rappresenta oggi l’80% circa della materia prima necessaria per la produzione di energia elettrica.
L’energia atomica è un problema/risorsa mondiale, è assurdo auto-isolarsi e ancora più assurdo non pensare che eventuali incidenti non si limiterebbero ai territori dove ci sono le centrali. In Europa ci sono tre Stati “nuclearisti convinti” (Francia, Polonia, Repubblica Ceca) a cui si è all’improvviso aggiunta la Romania, che ai margini del COP26 di Glasgow ha firmato un accordo con l’americana NuScale per la messa in funzione dei sei nuovi impianti di quarta generazione.
L’energia nucleare è soprattutto realtà nei grandi Paesi in via di sviluppo come India, Indonesia e Cina. L’Indonesia ha un’agenzia ed un programma per lo sviluppo del nucleare. In India ci sono già 16 grandi impianti nucleari e il Paese progetta di sviluppare il comparto con un accordo pluriennale di cooperazione tra Parigi e New Delhi.
La Cina ha per ora 22 impianti, si dichiara autosufficiente sotto il profilo tecnologico ed ha annunciato la costruzione del primo reattore alimentato al torio che dovrebbe avere una potenza grandissima di generazione di elettricità.
In questa prospettiva non sarebbe utile che l’Unione Europea si presentasse se non con una posizione unitaria almeno con un indirizzo comune? Se togliamo carbone, gas e petrolio come viaggeranno le auto e produrremo energia? A cosa serve circolare con auto elettriche se quell’energia è prodotta oggi soprattutto con il fossile?
Non si tratta di proporre un immediato “ritorno al nucleare” ai Paesi che lo hanno abbandonato, ma quanto meno di fare finalmente una riflessione seria sui pregi e difetti dei reattori di quarta generazione. Tematiche che invece, per puro snobismo ed ecologismo preconcetto, in Italia non si vogliono affrontare, salvo importare ogni giorno parte della nostra energia elettrica dalla Francia e dalla Svizzera dove è prodotta proprio anche con il nucleare. Non vi sembra una somma ipocrisia ?!
FORMICHE
Da circa un anno collaboro ad una rivista on line che mi sembra ben fatta: FORMICHE, testata diretta da Giorgio Rutelli e Valeria Covato che ospita approfondimenti quotidiani su molti argomenti di attualità.
Cercate “www.formiche.net “per dare un’occhiata, aggiungendo “zacchera” se si vogliono leggere i miei articoli spesso ripresi o sintetizzati sul “Punto”.
UN SALUTO A TUTTI MARCO ZACCHERA