L’11 NOVEMBRE APRE L’OFFICINA DEL VINO
DI CANTINA PIZZOLATO
TUTTO PRONTO PER L’APERTURA DELL’AGRI WINE BAR DELLA CANTINA TREVIGIANA CHE INCARNA NELLA STRUTTURA E NELLA PROPOSTA ENOGASTRONOMICA LA FILOSOFIA BIO E GREEN CHE ANIMA L’AZIENDA
Conto alla rovescia per “L’Officina del vino”, l’agri-wine bar della Cantina Pizzolato di Treviso che aprirà le sue porte al pubblico l’11 novembre e che rappresenta il completamente del progetto della cantina trevigiana, tra le 30 cantine più belle d’Italia. La nuova struttura amplierà l’offerta di ospitalità della tenuta Pizzolato, composta oltre che dalla cantina di vinificazione e dall’annesso wine shop, anche da ettari di superficie vitata che la circondano. Un luogo che fin dal nome rievoca la passione e la dedizione che da sempre la famiglia Pizzolato ha verso la produzione di vino 100% biologico e a cui oggi dedicano uno spazio privilegiato dove in ogni calice si potrà scoprire e svelare il lavoro dell’agricoltore. “Siamo felici e orgogliosi di vedere la luce di questo nuovo progetto – racconta Settimo Pizzolato, titolare dell’azienda – L’Officina del vino vuole essere un luogo di incontro, di convivialità, di scambio e di accoglienza dove le persone possano degustare il nostro vino biologico immersi nella natura. Protagonisti, insieme agli ospiti dell’Officina, saranno infatti i nostri vini, letteralmente a km zero, che diventano il vero focus di un’esperienza eno-gastronomica unica”. I vini biologici della cantina saranno accompagnati da sfiziosità culinarie e stagionali con un unico obiettivo, quello di esaltarne le peculiarità offrendo al commensale esperienze di gusto uniche ed esclusive con la formula semplice e genuina dell’agriturismo. Vino, uova, ortaggi, salumi e formaggi saranno i prodotti cardine dell’azienda Agricola Pizzolato Settimo: i ricercati menù dell’Agri Wine Bar saranno sviluppati in ottica di “alimenti circolari”, rispettandone stagionalità e evitandone ogni spreco. L’Officina del vino sarà aperta il giovedì e il venerdì a cena e il sabato e la domenica sia a pranzo che a cena. Durante la settimana, la nuova struttura sarà a disposizione di visitatori, wine lover, aziende e privati che, previa prenotazione, potranno utilizzare gli ampi spazi, la terrazza panoramica e il garden esterno per eventi, meeting, tour guidati e cene aziendali.
Lo stesso progetto architettonico vuole essere al contempo contenitore e contenuto di una filosofia legata al vino e ai processi di lavorazione biologica che contraddistinguono la Cantina Pizzolato. “Concettualmente – racconta Michela De Poli dello studio di architettura Made Associati che insieme ad Adriano Marangon ha realizzato il progetto – come era avvenuto per la cantina, abbiamo preso spunto e ispirazione da ciò che qui ci circonda, dalla materia prima che trattiamo: il vino. La planimetria dell’edificio, infatti, vede l’aggregazione di elementi circolari che richiama l’aggregazione stessa del perlage delle bollicine visibili in un calice di Prosecco, le cristallizza in una sorta di estrema gigantografia. Prendendo ispirazione dal luogo, abbiamo cercato di portare all’interno dell’Officina il racconto di un fare artigianale unito alla forza della sperimentazione. Gli spazi accolgono e parlano di luoghi, di persone ma anche di tradizione e rispetto per la terra. La sua collocazione in prossimità dei vigneti e il suo inserimento tra gli alberi costituisce infatti una sorta di opportunità: attraverso le diverse bolle si percorrono spazi che man mano si trasformano in speciali stanze verdi all’aperto”.
Una proposta quella dell’Officina del vino in piena coerenza con la filosofia produttiva della cantina. Cinque generazioni di storia e di tradizione, un lungo impegno nella produzione enologica nel rispetto della naturalità e della massima qualità, un’azienda che realizza passo dopo passo la sua idea di futuro. Sono queste le salde radici della famiglia Pizzolato, un percorso che ha inizio quarant’anni fa quando, nel 1981, Settimo Pizzolato entra in azienda affiancando il padre Gino Pizzolato e progressivamente intraprende, tra i primi imprenditori enologici in Italia, la via del biologico, capace di ottenere nel 1991 la certificazione ufficiale. Il risultato, oggi, è un prodotto che racconta il territorio in cui nasce e la ricerca di uno stile di vita in armonia con la natura e di cui l’Officina del vino si fa nuovo ambasciatore e testimone.