Si è quasi conclusa la vendemmia per la Serena a Montalcino: “Il segreto? La cooperazione con la natura”
Il rapporto con l’ambiente è da sempre alla base della filosofia della cantina di Montalcino: “per arrivare bene alla vendemmia bisogna rispettare l’equilibrio del territorio”
A Montalcino, tra le vigne che circondano La Serena, è quasi conclusa la vendemmia 2021. Un momento magico e faticoso, in cui le giornate iniziano presto e finiscono tardi: quasi un rito sacro che si ripete anno dopo anno portando con sé tradizioni, entusiasmo e anche un po’ di agitazione.
Come sempre accade quando ci troviamo di fronte alle cose belle. Andrea Mantengoli, titolare dell’azienda vitivinicola a Montalcino fondata ormai 90 anni fa, ci accoglie all’interno della sua cantina costruita secondo i principi della bioarchitettura.
“Per noi puntare su un buon rapporto con l’ambiente che ci circonda è fondamentale – ci spiega -. Abbiamo perseguito questo obiettivo scegliendo di creare una struttura in armonia con il territorio, ma continuiamo a farlo ogni giorno anche lì, tra le vigne, dove tutto comincia”.
Vendemmia 2021 a La Serena a Montalcino: prospettive di un’ottima annata
Come sarà, allora, la vendemmia 2021 per La Serena e che annata si prospetta per la cantina di Montalcino? “Le basi per fare bene ci sono – risponde Andrea -. Fino a metà dell’estate la siccità faceva paura, ma poi qualche pioggia d’agosto ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Ora, le forti escursioni termiche aiutano i vigneti: la temperatura scende la notte e sale di giorno. È uno dei fattori che aiutano la maturazione delle uve in questa ultima fase e le rende perfette per la raccolta”.
Ungulati e cambiamento climatico: minacce per i viticoltori.
Non tutto, però, è rose e fiori. I viticoltori a Montalcino devono spesso fare i conti con due minacce esterne che rischiano di rovinare il lavoro in vigna.
“Il problema degli ungulati a Montalcino sta diventando sempre più serio – continua Andrea -. Per difenderci, abbiamo installato dei recinti che li tengono lontani, ma il rischio che qualcosa possa andare storto è sempre dietro l’angolo”
“E poi – continua – ci sono i cambiamenti climatici che minacciano la viticoltura. Fortunatamente, le gelate a Montalcino di Aprile 2021 hanno fatto pochi danni tra i nostri vigneti e oggi possiamo dirci all’ inizio di un’ottima vendemmia per il Sangiovese. La scelta della collocazione delle nostre vigne non è stata frutto del caso: nostri vigneti si trovano in una posizione privilegiata vista l’ottima esposizione delle colline di Montalcino, ma dietro c’è anche studio e rispetto di quello di cui la pianta ha davvero bisogno. Partiamo dal presupposto che non tutte le colture possono crescere dappertutto”.
Molto più di una cantina biologica: il rispetto per la natura parte dalle radici. Da quando Andrea ha preso le redini dell’ azienda, la sua è stata una filosofia del “non fare”. “Abbiamo cercato di ridurre l’ intervento dell’uomo in vigna al minimo, solo quando è necessario– ci spiega -. Questo perchè la nostra scelta è stata quella di mantenere un equilibrio con la natura, con la sua flora, la sua fauna e assecondarla nelle sue e nelle nostre scelte. Deve esistere un rapporto di mutua collaborazione e non di sopraffazione tra il viticoltore e il suo territorio: anche questa vendemmia appena conclusa è un altro momento di incontro tra noi e ciò che il nostro territorio ci dà. E le buone prospettive che ci si stagliano davanti ci convincono che la strada imboccata è quella giusta”.
The harvest for La Serena in Montalcino is almost over: ‘Its secret’ Cooperation with nature
The relationship with the environment has always been at the heart of the Montalcino winery’s philosophy: “to get the harvest right, you have to respect the balance of the land you are harvesting in”.
In Montalcino, among the vineyards surrounding La Serena, the 2021 grape harvest is almost over. A magical and exhausting moment, in which the days begin early and end late: it is almost a sacred ritual that is repeated year after year, bringing with it traditions, enthusiasm, and even a little bit of restlessness.
But of course, this always happens when we are faced with beautiful things. Andrea Mantengoli, owner of the winery in Montalcino founded 90 years ago, welcomes us into his cellar built according to the principles of bio-architecture.
“For us, a good relationship with our surroundings is fundamental,” he explains. “We have pursued this objective by choosing to create a structure in harmony with the land, but we continue to do so every day, even there, among the vines, where everything begins.
Harvest 2021 at La Serena in Montalcino: prospects for an excellent vintage
So what will the 2021 harvest be like for La Serena and what kind of year does it look like for the Montalcino winery? “The basis for doing well is there – answers Andrea – Until mid-summer the drought was frightening, but then some rain in August made us breathe a sigh of relief. Now, the wide temperature range helps the vineyards: the temperature drops at night and rises during the day. This is one of the factors that helps the grapes to ripen in this last phase and makes them perfect for harvesting.
Ungulates and climate change: threats to wine-growers.
But not everything is rosy. Winegrowers in Montalcino often have to deal with two external threats that risk ruining their work in the vineyard.
“The problem of ungulates in Montalcino is becoming more and more serious,’ Andrea continues. ‘To defend ourselves, we have installed fences to keep them away, but the risk of something going wrong is always just around the corner.
“And then,’ he continues, ‘there are the climate changes that threaten viticulture. Fortunately, the April 2021 frost in Montalcino did little damage to our vineyards and today we can say we are at the start of an excellent harvest for Sangiovese. The choice of the location of our vineyards was not made by chance: our vineyards are in a privileged position given the excellent exposure of the Montalcino hills, and, in fact, behind it, there is a lot of study and respect for what the plant really needs. We start from the assumption that not all varieties can grow everywhere”.
As a matter of fact, this is much more than an organic winery: the respect for nature starts from the roots. Since Andrea took over the company, his philosophy has been one of ‘do nothing’. We have tried to reduce human intervention in the vineyard to a minimum, only when necessary,” he explains. “This is because our choice has been to maintain a balance with nature, with its flora and fauna, and to support it no matter what. There must be a relationship of mutual collaboration and not of overpowering between the winegrower and his territory: this harvest that has just finished is another moment of encounter between us and what our territory gives us. And the good prospects that lie ahead convince us that we are on the right track.
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