Massafra. Ha riaperto al culto dopo di 18 anni la chiesa Madonna di tutte le Grazie

Massafra. Ha riaperto al culto dopo di 18 anni la chiesa Madonna di tutte le Grazie

 

Massafra. 8 settembre. Oggi festa della Madonna di tutte le Grazie. il santuario Mariano riapre al culto dopo 18 anni grazie all’impegno dei soci della Archeogruppo “Espedito Jacovelli” e dei tanti volontari.

Le giornate del 6 e 7 settembre sono state dedicate al rosario e alla celebrazione eucaristica. Oggi, giorno della festa, sante messe alle 8, 9:30, 17:30, 18:30 con il rosario a cui seguirà alle 19 la santa messa solenne.                    Ecco brevi notizie che raccontano come è nata a venerazione della Madonna di tutte le Grazie la cui effigie è stata riconsegnata alla città – grazie al contributo di alcuni devoti e alla collaborazione di Fernando Galatone e Valentino Santovito. Immagine che si trova in una via che nel passato rappresentò il cuore della Massafra medioevale nei pressi di quelli che furono il pittaggio di Sant’angelo e la Porta della Cava, quest’ultima localizzata nel tratto terminale nord di via La Terra, prima dell’attuale piazza Garibaldi.

Il nuovo dipinto su tavola marina, commissionato da don Eugenio Fischetti e realizzato dall’artista massafrese Pino Caputi, va quindi ad aggiungersi agli altri segni del sacro che lungo l’antica “Via Maestra” sono tornati a rinverdire la memoria storica della città di Massafra riscoprendo e avvalorando l’identità antropica e religiosa del suo centro storico.

Nell’anno 1655 vi era una graziosa fanciulla in una capanna di bovi; nelle vicinanze della capanna vi erano grotte destinate ad abitazioni. Da una di queste grotte sentì una voce che la chiamava, ma ecco sotto un gran sasso trovò l’effigie di Maria col Bambino Gesù che le parlò dicendo: “Va ora dal Vescovo e digli che qui mi edifichi una chiesa. Se questo non avverrà su questa città si scatenerà un grosso pericolo.” La fanciulla andò dal Vescovo il quale non le credette, pensando fossero delle fantasie della figliuola. Ma la prima domenica di settembre si avverò quello che aveva predetto la Divina Madre, infatti in quel giorno vi furono grande tempesta, folgori, tuoni, terremoti ed altro. Il vescovo si ricredette dopo aver visto cosa era successo e chiamò a sè la donzella e in processione si recarono assieme al clero nel luogo designato. Il Vescovo, vista la veridicità dei fenomeni fece edificare la chiesa in onore della Madre di Dio. Furono così copiosi e sovrabbondanti le grazie, che la Divina Madre fu chiamata da tutti Maria di Tutte le Grazie.

Tra i Santuari Mariani, Massafra annovera anche quello della Madonna di tutte le Grazie, che rimane fuori le mura cittadine, a mezza costa dal cosiddetto Capo di Gravina corrispondente alla punta terminale della Gravina Madonna della Scala, un tempo denominata di Calitro della Maddalena. Le origini di questo Santuario legate alla leggenda della Madonna comparsa ad una pastorella nel settembre 1649, all’indomani dei gravi disordini popolari del 1647/48.Fra le pie credenze diffuse a Massafra ce n’e una che ha qualche fondamento storico: una ragazza guardiana di Mucche vide un giorno che una si era allontanata dalla mandria. Si mise a cercarla e la trovò inginocchiata davanti ai ruderi della chiesa rupestre di Sant’Eustachio. Incuriosita, penetrò fra le rovine e scoprì l’affresco della Vergine. Altra versione vuole che la vergine sia apparsa in sogno ad una pastorella 1649. Entrambe le versioni sono riportate in un manoscritto del 1792 del canonico Ignazio Maria De Sanguine, in archivio Espedito Jacovelli. Fu comunque realizzato per iniziativa del Vescovo Tommaso d’Aquino, morto a Massafra il 21 agosto 1651 e sepolto, per sua volontà, dell’erigendo Santuario.

Il nuovo Santuario sorse proprio di fronte al monte su cui venivano impiccati i condannati a morte, detto ancora oggi “Le Forche”, ubicato sulla sponda opposta della gravina. F fu benedetto nel 1665, come da lapide scolpita sulla facciata del tempio, che vedremo arricchito di oblazioni e di rendite per il crescente afflusso di devoti e pellegrini che ogni anno giungevano dai più lontani paesi della Calabria e del Salento. Il Santuario a navata unica di m 24×7, ha quattro altari laterali in pietra con tele secentesche del Battesimo di Gesù, San Luigi Gonzaga e San Gaetano da Thiene. Interessante l’ancona dell’altare maggiore scolpita in pietra in cui è custodito l’antico dipinto della Vergine col Bambino, a mezza figura, fiancheggiato da due statue di San Giuseppe e di S. Giovanni Nepomuceno. Accanto all’altare maggiore, in comu  epistolae, vi era fino a qualche anno fa la tomba del Vescovo d’Aquino, su cui si leggeva i seguente distico:“Sarcophago hoc parvo Thomas requiescit Aquinas/quem Laquadra  pius/movere  movit amor/1669” (In questo piccolo sarcofago riposa Tommaso d’Aquino. l’amore mosse a questo il pio Laquadra). Nel secolo scorso i felpaiuoli di Massafra elessero la Madonna di Tutte le Grazie a loro protettrice e a loro spese acquistarono la statua processionale e fecero ricostruire la lunga scala d’accesso che mena al Santuario. Dopo la lunga malattia e la morte del Rettore Don Domenico Iurlaro, il tempio è stato riaperto e affidato alle cure dei Frati Minori di Gesù Bambino ed oggi è in attesa di lavori di restauro.

Nelle foto: 1) La nuova immagine della Madonna di Tutte le Grazie.2) Interno della Chiesa Madonna di tutte le Grazie. 3)  Locandina festa Madonna di tutte le Grazie, 4) Componenti dell’Archeogruppo al cui impegno quali si deve la riapertura della Chiesa.

Nino Bellinvia

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