12 settembre – Ceretto presenta La via selvatica dal vivo con Stefano Bartezzaghi e il funambolo Andrea Loreni sospeso tra le vigne

“La Via selvatica”

giunge al suo ultimo appuntamento

 

 

Domenica 12 settembre 2021
nella Tenuta Monsordo Bernardina Stefano Bartezzaghi incontrerà il pubblico insieme a Matteo Caccia

 

Per la prima volta il dialogo sarà  in presenza e aperto al pubblico.

Parteciperanno alcuni dei protagonisti delle conversazioni precedenti, tra cui il funambolo Andrea Loreni che camminerà sospeso tra le vigne della Tenuta Ceretto
Alba, 30 agosto 2021 – A settembre ultimo appuntamento, dal vivo, de “La via selvatica”: domenica 12 settembre, alle ore 18.00, Matteo Caccia dialogherà con Stefano Bartezzaghi alla Tenuta Monsordo Bernardina.

 

Il progetto, curato da Matteo Caccia e proposto dalla Famiglia Ceretto, si compone di 12 dialoghi che fanno emergere le esperienze profonde dei protagonisti. È un percorso lungo un anno che indaga la natura selvatica e autentica, le sue regole immutabili, la sua ostinata capacità di ripetersi, la sua ricerca di un’armonia smarrita, di un equilibrio virtuoso in cui l’uomo sia capace di interagire con rispetto nella consapevolezza che la vera protagonista è la natura.

 

 

“Il percorso de La via selvatica giunge a compimento. Finalmente il 12 settembre 2021, dopo gli undici incontri dell’anno 2020-21 tutti da remoto, le Cantine Ceretto riaprono al pubblico i loro magnifici luoghi. Una piccola festa di fine anno, che vede come protagonisti Stefano Bartezzaghi che chiude il ciclo di incontri raccontando con la sua maestria il senso delle parole e la nostra capacità di addomesticarle, e Andrea Loreni, il funambolo già voce di una dei primi incontri de La via selvatica, che passeggerà su un cavo nei cieli sopra le vigne.” Commenta così Matteo Caccia l’ultimo episodio.

 

La famiglia Ceretto torna così a ospitare eventi culturali che stimolino riflessioni intorno a temi di sostenibilità e cura del territorio. “Per la mia famiglia è davvero una festa poter organizzare momenti speciali come questi. Ci siamo impegnati con La via selvatica a raccontare il nostro modo, attraverso la voce di personaggi unici, di sentire e percepire quello che l’esperienza della chiusura ci stava insegnando a partire da una natura più forte e rigogliosa che si è ripresa i suoi spazi lasciandoci silenziosi spettatori di questo spettacolo che ha travolto il nostro territorio. Raccontarlo è stata un’occasione per trovare un nuovo punto di vista per continuare ancora con più forza il nostro lavoro di vignaioli attenti alla terra, preservandone i suoi tratti autentici. A settembre, un momento speciale per chi lavora in vigna, lo celebreremo con Stefano Bartezzaghi e Andrea Loreni, ormai amici della mia famiglia, insieme anche a tutti i protagonisti che torneranno a trovarci in quei giorni”. Commenta Roberta Ceretto, alla guida delle aziende vitivinicole insieme al fratello Federico e ai cugini Alessandro e Lisa.

 

Alle 18.00 il semiologo e scrittore Stefano Bartezzaghi esplorerà, con Matteo Caccia,  il tema proprio delle conversazioni svelando come “la lingua cresca in noi spontanea, coi suoi frutti, i fiori, i rovi, i veleni. Cultura, o coltura, è provarsi a ordinare la selva senza sradicarla e senza rinunciare all’energia che la origina”.

 

Alle 19.00 il funambolo Andrea Loreni per la prima volta camminerà sulle vigne, una lunga traversata di 110 metri a 15 metri d’altezza, in un percorso di nuovi sguardi per andare oltre la paura e riscoprire l’autenticità e la bellezza di luoghi ancora intatti.

 

Evento aperto al pubblico, con posti limitati. Per partecipare è necessario confermare la propria presenza compilando il form a questo link.

 

Per l’occasione il 12 e 13 settembre la chef Ana Roš, già protagonista di una delle conversazioni, ed Enrico Crippa proporranno un menù a 4 mani che interpreta il tema selvatico. Su prenotazione: info@piazzaduomoalba.it

 

Il Gruppo Ceretto è un’azienda familiare che ha le sue radici in un territorio di rara bellezza come quello delle Langhe, e da tre quarti di secolo unisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano la promozione dell’arte.

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