L’Università Europea di Roma accende i fari sulla riforma del codice appalti

L’Università Europea di Roma accende i fari sulla riforma del codice appalti

 

Confronto tra esperti e docenti universitari su Pnrr e appalti

 

La semplificazione della normativa degli appalti è stata al centro del confronto – “non solo accademico, ma concreto tra esperti e imprenditori”, come ha sottolineato il moderatore, il caporedattore di Libero quotidiano, Sandro Iacometti – che è andato ‘in onda’ venerdì all’Università Europea di Roma. L’ateneo con sede a Roma è sempre più noto per l’attenzione specifica che rivolge all’alta formazione della classe dirigente della Pubblica Amministrazione ed il corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza è in prima linea nella produzione di incontri, webinar e approfondimenti partecipati da studenti, docenti, esperti, imprenditori e decisori pubblici.

 

Sul centralissimo tema della riforma degli appalti, pilastro della fase esecutiva della gestione del Pnrr, hanno dibattuto sotto le insegne della UER il prof. Aniello Merone, Associato di Diritto processuale civile e Coordinatore del Corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università Europea di Roma, che dopo i saluti istituzionali ha passato la parola al il Dott. Edoardo Bianchi, Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE); il Prof. Mario Comba – Ordinario di Diritto pubblico comparato dell’Università di Torino; al Dott. Claudio Zucchelli, già Presidente di sezione del Consiglio di Stato; alla prof.ssa Loredana Giani Maguire, Ordinario di Diritto amministrativo e Coordinatrice del Corso di laurea in Turismo e valorizzazione del territorio dell’Università Europea di Roma. Si possono fare più norme o meno norme, il problema è come sono scritte e come vengono interpretate. Scrivere bene la norma, insegnano i partner europei, è dirimente”, ha detto tra l’altro nel suo intervento la professoressa Giani.

 

Le conclusioni sono state affidate al Prof. Filippo Vari, Ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università Europea di Roma. “La crisi dello Stato di diritto si manifesta in una iperattività del legislatore. Quello che possiamo auspicare è che la politica riacquisti la sua centralità, senza paura ma facendo scelte di campo che permettano di superare la cultura del sospetto”, ha concluso il prof. Vari a sugello del partecipato confronto.

 

Il seminario – coordinato per le attività di segreteria scientifica dai professori Annarita Iacopino e Mario Palma – ha offerto un quadro di insieme sulla nuova disciplina, evidenziandone anche le criticità applicative e le possibili soluzioni.  L’intento dell’Università Europea di Roma, anche grazie alle competenze presenti nell’Ateneo, è quello di ingenerare una particolare attenzione al mondo delle pubbliche amministrazioni, dando vita ed alla esigenza, da più parti manifestata, di implementare la capacity building pubblica, volano indispensabile per il rilancio competitivo del sistema-Italia. Come glossa il giornalista di Libero a fine incontro, “Nobile è la missione che si è data la UER, formare i professionisti che saranno chiamati a dirigere il Paese nel futuro a partire da un ragionamento critico sulla genesi della normativa”.

 

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NOTA PER L’EDITORE L’Università Europea di Roma è un’Università italiana non statale che fa parte del sistema universitario pubblico nazionale e rilascia titoli di studio aventi valore legale. Offre Corsi di Studio in: Economia, Giurisprudenza, Psicologia, Scienze della Formazione Primaria e Turismo e Valorizzazione del territorio. Nel 2020 ha superato i 1.700 studenti con una crescita annua del 20% ed è posizionata 2 in Italia tra le piccole università non statali nella classifica Censis 2020 delle Università Italiane.

www.universitaeuropeadiroma.it

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