di Francesco S. Amoroso
I lettori interessati alla cronaca, in particolare a quella giudiziaria, si sono imbattuti nel passato e recentemente, nel termine corvo per indicare un soggetto anonimo diffusore di segreti e maldicenze.
Vediamo di spiegarne il perché questo accade.
Nella mitologia nordica, Odino, il più importante degli dei pagani germanici, e scandinavi, era il padre degli dei.
Secondo il mito, per diventare il più sapiente degli dei, aveva dovuto dare un occhio al dio (o gigante) Mimir, per avere il permesso di bere alla sua fonte della conoscenza.
Quindi avendo un occhio solo, e non vedendo bene, veniva aiutato da una coppia di corvi, posti sulle sue spalle.
Quotidianamente i due uccelli migravano verso la terra per poi ritornare da Odino, e riferirgli ciò che avevano visto, e su cosa facevano gli uomini.
Potremmo a questo punto ben dire: due spie ante litteram.
Questa leggenda ha un fondamento in una caratteristica di questi uccelli: la loro curiosità.
Fatta questa premessa, descriviamo alcune peculiarità di questo volatile.
Sin da tempi antichi i corvi seguivano i cacciatori per cibarsi dei loro avanzi; si nutrono prevalentemente di carogne.
Gli etologi, cioè gli studiosi delle abitudini e dei costumi degli animali, ritengono che il corvo sia uno degli animali più intelligenti che esistono.
Questo volatile appartiene alla famiglia dei corvidi, e all’ordine dei passeriformi.
Inoltre possiede una intelligenza inventiva prodigiosa, prova emozioni come ad esempio paura e irritazione, ha un grande senso dello spazio ed una memoria basata sulla visualizzazione.
È poi stato protagonista di film, basti citarne uno, molto noto, Gli uccelli di Hitchcock, nella poesia, in una dello scrittore americano Edgar Allan Poe, maestro della letteratura horror americana, pubblicata sull’American Review, nel 1845, ed in due dello scrittore Primo Levi.
Secondo un’altra leggenda, poi, la fine della monarchia britannica coinciderà con la scomparsa dei corvi ospitati nella Torre di Londra, che vengono attualmente accuditi da addetti appositamente preposti a loro.
Un animale da sempre associato con l’oscurità, il mistero, e il fascino del dark, ma uno degli animali più intelligenti insieme agli scimpanzè e ai delfini.
È anche una buona guardia: alcuni corvi sono stati visti lanciare pietre alle persone che tentavano di arrampicarsi sugli alberi dove erano i loro nidi.
In cattività, il corvo può imparare a parlare anche meglio di alcuni pappagalli.
Inoltre sanno imitare i rumori, come ad esempio il motore dell’auto, e lo scarico del gabinetto. Incredibile.