Carceri: “Fuori i malati psichiatrici”, lanciato l’appello ai Ministri Cartabia e Speranza

E’ stato lanciato dal Partito Radicale sulla scia della vicenda che riguarda Fabrizio Corona

Fuori i malati psichiatrici dalle carceri“. L’appello del Partito Radicale rivolto alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia e al Ministro della Salute Roberto Speranza sta raccogliendo adesioni e tra i primi firmatari compaiono Maria De Filippi, autrice e conduttrice televisiva, e l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace.

Il problema della salute mentale in carcere, oggi rilanciato dalla vicenda che riguarda Fabrizio Corona e che coinvolge da ben prima di lui migliaia di altri cittadini, esige una vostra urgente e concreta risposta“, si legge nell’appello cui hanno aderito personalità del mondo della scienza, del giornalismo, della politica e della cultura.

Nei 109 istituti di pena italiani il 78% dei ristretti è affetto almeno da una condizione patologica, di cui per il 41% da una patologia psichiatrica”, spiega il Partito Radicale che snocciola alcuni dati. “Non ce ne sono di ufficiali ma grazie al lavoro del terzo settore e dei sindacati di polizia penitenziaria si è a conoscenza che oltre il 50% dei detenuti assumono psicofarmaci. I dati ci dicono che i detenuti con dipendenze da sostanze psicoattive rappresentano il 23,6%, con disturbi nevrotici il 18%, il 6% con disturbi legati all’abuso di alcol e il 2,7% con disturbi affettivi. Dall’ultimo rapporto dell’Associazione Antigone del 2020 risulta che, nei 98 istituti visitati, il 27% dei detenuti è in terapia psichiatrica (Spoleto il 97%, a Lucca il 90%, a Vercelli l’86%) e il 14% dei detenuti è in trattamento per dipendenze“.

Noi sottoscritti – si legge a conclusione dell’appello – riteniamo che occorre far prevalere l’interesse del malato, noto ed ignoto, che non può essere garantito all’interno delle mura di un carcere e vi chiediamo che vengano messi a disposizione i dati necessari nei portali istituzionali atti a completare la fotografia reale della situazione della patologia psichica in carcere, e che si adottino con la massima urgenza misure per il trasferimento dei malati psichici in strutture e servizi territoriali/residenziali curativi alternativi al regime detentivo“.

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