Caro Toni Sirena,
il titolo “Folgorati da Renzi” sul Gazzettino di ieri, 24/1, lascia subito capire che Tu ed Ernesto Reolon (non conosco quest’ultimo e quindi non ne parlo, mentre io e Te ci conosciamo fin da quando gestivi la NUOVA Venezia, a Venezia-Mestre e quindi il Corriere delle Alpi qui a Belluno, quotidiani nei quali, non lo dico certo per vanagloria, i miei interventi erano quasi quotidiani in quanto, al di là della loro sindacabile valenza per qualcuno, noi eravamo assolutamente in linea con le varie tematiche politiche di allora) hai deciso di lasciare il Pd a favore di Renzi, cosa che, seppur legittima, mi lascia molto perplesso per la scelta del momento.
Non sto a reiterare le motivazioni delle difficoltà connesse al momento che sta attraversando il Paese in quanto già esternate, più o meno pretestualmente da qualcuno, ma mi par di poter farti osservare che, secondo me, avresti fatto bene a riflettere sulle conseguenze che investiranno non solo il Paese nel caso vincessero le opposizioni, ma anche sulla responsabilità soggettiva di chi, come te, ha aperto un’altra falla su questo già debole governo, realtà che poteva essere momentaneamente procrastinata sulla base della dicotomia “costi-benefici”.
Anch’io ho sempre criticato il Pd per la sua lentezza operativa, ma anche e soprattutto perché, al suo interno locale e nazionale, c’era un Matteo Renzi che mi dava l’impressione, se non addirittura la certezza, di interpretare più le sceneggiate della trasmissione di Happy Days con… Fonzie, piuttosto che la politica intesa nella sua vera accezione. Infatti, già da quando l’ex sindaco di Firenze venne qui a Belluno, accompagnato da Roger De Menech, avevo recepito subito a 360 gradi detta impressione !
A questo punto, per te la cosa è fatta e, pur confermandoti tutta la mia considerazione di sempre, io penso che non avresti dovuto dare uno schiaffo politico tanto forte alla nostra realtà bellunese, realtà che, oltretutto, non merita politicamente.
Un abbraccio sincero,
Arnaldo De Porti
Belluno Feltre