8 dicembre – Celebrazione dell’Energia Primordiale identificata nella Madre Universale

“Cammino accecato verso la luce
e cerco di raggiungere la sua mano
Non chiedere nulla
e non cercare di capire
Apri la mente e
apri il tuo cuore
vedrai che io e te
non siamo distanti l’uno dall’altra
perché io credo
che l’amore é la risposta
Io credo
che l’amore mostrerà il cammino”

La tradizione vuole che a partire dall’8 dicembre,  festa dell’Immacolata Concezione di Maria,  si dia inizio ad una serie di celebrazioni. Ovviamente si parla della Energia primordiale che è stata identificata nelle varie religioni in forme femminili: Parvati, Lakshmi, Iside, Giunone, Gea, Proserpina… e Maria.  Ma si tratta sempre di Lei: la Madre Universale.  Queste celebrazioni culminano con il festeggiamento del solstizio invernale, che nella tradizione cristiana è fatto combaciare con la nascita di Gesù.  

Ma facciamo un excursus sulle festività che ricorrono in questi giorni, la prima è appunto quella dell’Immacolata Concezione, simbolo dell’eterna purezza e freschezza con cui Madre Natura crea e da forma allo spirito attraverso la manifestazione della vita.  C’è poi  il trasporto della casa materna di Maria,  da Nazareth a Loreto,  trasportata da uno stuolo d’angeli in volo a certificare la presenza sul suolo italico della divina madre, questo avviene la notte  tra il 9 ed il 10 dicembre. 

Sulla storia della Madonna Nera  ci sono comunque varie versioni, tanto per cominciare si identifica  questa immagine ad una  forma di Iside, ove soprattutto nelle Marche risultavano esservi parecchi templi a lei dedicati. Il nome stesso di Treia  è derivante dalla dea Trea, un appellativo di Iside. Il culto della “Grande Madre”  è a Treia molto antico… Ai lati di un chiesa, ora tenuta da frati Francescani, che sorge sopra l’antico tempio di Iside sono state ritrovate diverse immagini della Dea  ed ex voto, ed in una chiesa di suore risalente al 1200 circa è tutt’ora conservata una immagine lignea della Madonna Nera, che si dice più antica di quella di Loreto.    

Viene poi il 13 dicembre  con i festeggiamenti per Santa Lucia, protettrice dell’intelligenza umana. Questa santa simboleggia la rinuncia a fissare la propia attenzione sulle cose “oscure” del mondo concentrandosi invece sulle cose “celesti”. Le cose oscure sono l’apparenza e la vanità mentre le cose celesti sono la verità e l’amore.


E qui vorrei inserire un importante aspetto di questa capacità della Madre di illuminare il percorso spirituale.  La Madre è chiamata Maya quando illude le creature e prende il nome di Vidya quando invece trasmette loro la Conoscenza Suprema.  Sta a noi scegliere quale di queste due forme adorare e privilegiare. Nella storia dell’uomo -e non solo oggi-  ci sono stati momenti in cui prevalgono nel  mondo il falso e l’artifizio. Questo è il meccanismo della “seduzione” -dell’illusione  o dell’apparenza- che oscura il “naturale” dell’intrinseca verità….


“Se-ducere” letteralmente significa  “attirare a sé” (all’ego) e ciò avviene attraverso una caleidoscopica mascherata che sterilmente si avvicenda nel riflesso degli specchietti. Gira e rigira il caleidoscopio e gli specchietti mostrano fugaci composizioni. Un gioco sterile dell’esteriorità. La seduzione è allusione e miraggio, con essa si mostra ciò che l’altro vorrebbe vedere, è semplice barbaglio proiettivo di una immagine costruita a misura per attrarre l’altro. E chi è l’altro? Chi svolge la funzione separativa dell’io e dell’altro? Perché si sente la necessità di appropriarsi della attenzione dell’altro?


La fissità dello specchio, come nella storia di Narciso, è imbroglio erotico spacciato per amore della bellezza, è fascinazione che conduce alla morte, sebbene lo specchio sia nato per uno scopo magico, lo scopo di vedere “attraverso le forme” riflesse. Ricordate la storia di Don Juan che istruisce Castaneda ad attrarre gli spiriti (l’alleato) attraverso uno specchio immerso nell’acqua corrente?


Lo specchietto per le allodole è un altro eufemismo utile a capire come la fascinazione seduttiva sia una trappola mortale, in cui sia il seduttore che il sedotto giocano a perdersi vicendevolmente. La seduzione insomma è camuffamento, un mescolamento dell’apparente bello e di desiderio mentre la chiara visione, potremmo dire la “chiaroveggenza” è la vera capacità percettiva di scorgere il bello in ciò che è, senza orpelli, senza luminarie, senza zavorra inutile di finzione incipriata. Questo il significato di Santa Lucia, la santa della Luce.


Poi giunge  il 21 dicembre, giorno del Solstizio d’inverno. Il Natalis Sol Invictus. Con il cristianesimo questa simbologia viene spostata alla notte del  24 dicembre, e rappresenta  il momento della vittoria della luce sulle tenebre. Il  Sole Invitto è l’attesa di ogni uomo, che ripete l’attesa del cosmo, dall’alba al tramonto e dal tramonto all’alba, senza fine. In un eterno ritorno.  periodo temporale fu pure scelto da tutte le civilizzazioni le cui religioni furono fondate sulle leggi della natura. La festa della nascita del Sole la più grande di tutte perché rappresenta l’inizio di una nuova era. Non solo la fine di un ciclo, ma la formazione di uno nuovo.

Cicli che ogni cercatore sperimenta nella propria evoluzione, attraverso il mondo dello spirito, come una grande ora per la libertà dell’anima.

Paolo D’Arpini

Fonte: 

https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2020/12/8-dicembre-celebrazione-dellenergia.html

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