Poiché sostenevo sul blog de L’Espresso che impedire agli anziani di uscire è immorale, un lettore mi ha scritto: “Solo in Italia, ci sono milioni di leggi morali, e miliardi nel mondo, ed ognuno esprime e segue rigorosamente la sua, per cui, stare qui a discuterne… è un’inutile perdita di tempo”.
Ed ecco la mia risposta. Gentile lettore è ovvio che la morale non sempre è uguale per tutti e che cambia secondo i tempi e i luoghi. Io, però, sto parlando della morale della quale tiene conto la nostra Costituzione, le nostre leggi, e la Dichiarazione universale dei diritti umani. Altrimenti non potremmo più parlare ed esprimere giudizi. La norma morale secondo la quale il fine non giustifica i mezzi, è condivisa nella nostra società da tutte le persone oneste.
La legittima difesa fa eccezione ed è inutile che spieghi perché, visto che non sto parlando a ragazzi.
Fare prigionieri gli anziani (mezzo cattivo) per un fine buono (la loro salute, la salute di tutti, gli ospedali e tutto il resto), sarebbe lecito solo se fosse l’unica via percorribile. Si può ricorrere ad un mezzo cattivo solo quando non esiste altra strada possibile. Il mezzo cattivo è giustificato, ma non si trasforma in buono, resta in sé un mezzo cattivo.
Non si potrebbe fare come nel medioevo con i lebbrosi? Obblighiamo gli anziani ad indossare campanelli e sonagli, così la gente sta lontana da loro, non li infetta e a loro volta non infettano…
Renato Pierri
Per onestà intellettuale, devo correggere me stesso. Il caso della legittima difesa mi ha portato fuori strada. La faccenda dell’isolamento degli anziani (non credo, tra l’altro, che lo realizzino), non ha a che fare con la legittima difesa.
Ho scritto: “Fare prigionieri gli anziani… per un fine buono… sarebbe lecito solo se fosse l’unica via percorribile”.
E mi sono sbagliato. Se fosse vero, infatti, portando un esempio limite, si potrebbe affermare che sarebbe anche lecito legarli, gli anziani, o andando ancora oltre, eliminarli. E se non è possibile questo, non è possibile neppure costringerli all’isolamento.