Il coronavirus sta costringendo alla fame intere frange della popolazione
di Fabio Sortino
Dal febbraio scorso l’Italia e il mondo sono state invase da una pandemia comunicativa prima che sanitaria. Il covid 19, virus che colpisce i polmoni proveniente dalla Cina per uno spillover, cioè il passaggio del virus dal pipistrello all’uomo nel mercato di Wuan in Cina ha inondato il mondo non solo e non tanto dal punto di vista sanitario, ma soprattutto da quello sociale ed economico. D’accordo ci sono stati migliaia di morti, ma molti sono dovuti a patologie pregresse. Inoltre passando all’Italia il lokdown dello scorso marzo ha paralizzato l’economia e la società gettando sul lastrico migliaia di persone e costringendo cittadini assolutamente onesti agli arresti domiciliari in casa permettendo di uscire solo per motivi essenziali. Ciò ha provocato un tracollo dell’economia che tende a peggiorare dato che ci avviciniamo ad un secondo lokdown. Poi si è creato un vero e proprio stato di polizia con atteggiamenti provocatori delle forze di polizia e sanzioni elevatissime. Si è creato un vero stato dittatoriale che per adesso stiamo rivivendo con il coprifuoco alle 18 per bar e ristoranti che finirà per rovinare i commercianti e gli imprenditori. Non sembra corretto che la popolazione debba pagare le incertezze e l’improvvisazione del governo, l’inefficienza della sanità dovuta ai tagli degli anni scorsi con la privazione della libertà. Naturalmente dato che la misura è colma sono scoppiati tafferugli in tutta Italia e non si può dare la colpa agli estremisti. La rabbia della popolazione è sacrosanta. Se a tutto ciò aggiungiamo il totale disaccordo tra Stato e regioni, la frittata è fatta.Altri paesi come la Nuova Zelanda del primo Ministro Elisabeth Arden, la Corea del Sud, la Cina hanno sconfitto la pandemia, mentre noi aspettiamo i Dpcm di Conte in diretta televisiva. Non è giusto negare le libertà fondamentali ai cittadini perché il governo è inefficiente e la sanità è a pezzi. Ora hanno ordinato la chiusura di ristoranti e bar alle 18 dando un ulteriore mazzata ai commercianti che sono alla canna del gas. Su tutto questo dicevo si verifica una infopandemia, come se altre malattie gravissime non esistessero più. Ed in effetti negli ospedali si è bloccato tutto per lasciare spazio al covid. Lo scorso anno si sono chiuse le scuole sostituendole con la didattica a distanza con notevoli danni per la psiche e la preparazione dei ragazzi, senza contare che molti italiani non sono dotati di computer e quindi non si sono potuti collegare. Adesso ci si avvia alla stessa situazione. Basterebbe controllare i luoghi di ritrovo in maniera civile e con sanzioni ridotte. Abbiamo avuto una tregua del Covid in estate ma il governo non ha fatto niente per migliorare i trasporti e gli ospedali, che sono divenuti focolai di contagio. Non si può derogare la responsabilità ai cittadini, per le mancanze e gli errori del governo. Alle mancanze già evidenziate non possiamo non sottolineare i ritardi nei risarcimenti alle imprese che hanno ridotto sul lastrico molti cittadini. Non si può limitare la libertà delle persone se in ballo c’è la sopravvivenza. E se è vero che la pandemia è un problema che riguarda il mondo è altrettanto vero che l’economia italiana non può reggere a queste drastiche chiusure. Poi anziché chiudere tutta l’Italia si potrebbero isolare le regioni più a rischio lasciando più spazio alle regioni con un tasso minore di contagio. Poi vorrei aggiungere che i tamponi vengono fatti e molte persone che devono aspettare il secondo o terzo tampone per diversi giorni, magari a pagamento. In sostanza limitare le libertà di circolazione riunione delle persone per delle gravi mancanze dello Stato è contro la Costituzione. E sarebbe il caso di non continuare a strumentalizzare le persone con un lavaggio del cervello mediatico. E ci auguriamo che una crisi sanitaria non si trasformi in una tragedia sociale.