M’è rimasto impresso un gallicismo quando, nei banchi di scuola dell’Istituto tecnico “Riccati” di Treviso, un severissimo ma altrettanto bravo professore di francese, Aldo Poloniato, ci faceva imparare a memoria alcuni modi di dire in lingua francese (siamo negli anni ’50). Fra questi, ricordo maggiormente “parler pantoufle” in quanto, molto verosimilmente, era abbastanza facile da memorizzare, tant’è che i compagni di scuola speravano sempre in questa domanda da parte del professore. Forse ciò che sto per dire non merita tanto preambolo, ma esso oggi si attaglia, in maniera molto marcata, in quasi tutte le fasce sociali, scienza compresa, ed in quest’ultima quella sanitaria sembra avere il primo posto di concerto con la politica a cui segue la stampa, sia cartacea e forse maggiormente quella televisiva (i battibecchi continui in diretta fra uomini della scienza, ma anche fra giornalisti di un certo spessore, docent !), realtà tutta che mi spinge a fare le seguenti riflessioni.
Si dice, se vuoi anche giustamente, che i social le “sparano grosse” deviando la pubblica opinione: verissimo, però andrebbe anche detto che non solo i social ma anche coloro che avrebbero titolo per farlo (spesso solo sulla carta) non è che ne siano da meno se è ben vero che, come in effetti è incontrovertibile, l’attuale scienza sanitaria ci sta facendo ammalare più del Covid-19 ! Si abbia il coraggio di affermare che oggi tutta l’Italia è ammalata di una patologia, per molti versi, irreversibile, e che risponde al nome di psicosomatismo da pandemia, realtà che, nel breve-lungo termine potrebbe degenerare in varie malattie organiche !!!
A questo continuo blaterare scientifico si aggiunge poi la cassa di risonanza del mondo mass-mediatico che si nutre, come non mai, di disgrazie, di sensazionalismi patologici, persino di scontri a livello tv, di strumentalizzazioni politiche tanto da dover considerare le notizie come uno spettacolo indegno.
Non credo si possa proseguire per questa strada che, sia pur con tutte le previsioni ottimistiche, ci porterà alla pazzia collettiva, atteso che tanti “soloni” della scienza, tanti politici anche a livello mondiale, e gran parte dei contesti sociali, mostrano già tangibili avvisaglie di una possibile deriva verso l’imponderabile !
Oggi la Cina, paese che non è mai stato in cima ai miei pensieri, anzi !, costituisce una realtà che sta meglio di tutti sotto l’aspetto economico-finanziario e mi verrebbe da pensare, ma solo per un attimo non più lungo di un flash, che il potere forte si contrapponga in positivo sotto questo aspetto , a modo suo naturalmente, e cioè attraverso moderazione forzata della dittatura, agli sproloqui occidentali che, pur facendo male alla democrazia, hanno il potere di dimensionare una situazione che tutti i paesi democratici, chi più chi meno, non sono più in grado di gestire, al punto da dover dire che oggi la democrazia più non funziona, pur essendo il meglio del meglio, come diceva anche Churchill.
Io, sono del 1935, e quindi mi permetterei di suggerire alla scienza sanitaria di andare meno in tv e di aggiornare le vecchie lezioni in quanto, almeno fino ad oggi, essa ha saputo praticamente dirci solo di indossare la mascherina; pregherei anche il mondo mediatico di non fare troppo spettacolo su quanto ci racconta la scienza sanitaria rifugiandosi nel paravento del virus finora sconosciuto, ma anche a tanta gente che sproloquia nei social, di andar a far quattro passi… con la mascherina, ovviamente…
Suvvia, diventiamo persone serie. Ce n’è davvero bisogno di questo ! Con tutto il rispetto per coloro che già lo sono ed alle quali, scontrandomi con l’etica autocelebrativa, mi associo anch’io a pieno titolo, nella speranza di non venir confuso, quando parlo di Cina, come persona ostile alla democrazia !
Arnaldo De Porti
Belluno-Feltre