85 anni, è stato uno dei pilastri dell’associazionismo abruzzese in Italia
di Goffredo Palmerini
L’AQUILA – E’ deceduto ieri sera all’età di 85 anni, presso l’ospedale di Gorizia dov’era ricoverato da un paio di giorni, il Gen. Roberto Fatigati, presidente dell’Associazione Abruzzesi e Molisani in Friuli Venezia Giulia. Punto di riferimento dell’associazionismo abruzzese in Italia, Fatigati è stata una delle figure più prestigiose nel valorizzare e promuovere l’Abruzzo, la sua cultura e le sue tradizioni. Un impegno diuturno e appassionato che ha costellato d’iniziative culturali, sociali e solidaristiche l’associazione che egli stesso aveva fondato nel 1989 e che ha presieduto fino ad oggi.
Uomo di grande schiettezza e valore, il Gen. Fatigati della sua terra d’origine – L’Aquila e l’Abruzzo intero – in ogni modo e occasione ha messo in luce valenze, bellezze e singolarità in Friuli Venezia Giulia. Nella seconda sua terra d’elezione che tanto amava, ha intessuto con i friulani e giuliano-veneti un dialogo culturale fecondo, aperto anche alla confinante cultura slovena. Proprio per l’opera incessante di promozione il Consiglio Regionale, nel 2017, aveva insignito Roberto Fatigati della più alta onorificenza di Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo.
La notizia della scomparsa si è diffusa in un baleno, sia in Italia che all’estero, attraverso la rete delle associazioni abruzzesi nel mondo, non appena il figlio Fabio l’ha comunicata. Ha destato ovunque tristezza e commozione per l’affetto e la stima che il Gen. Fatigati ampiamente godeva, un prestigio che gli derivava dalle spiccate qualità nel saper tessere relazioni e nel coinvolgere tutto l’associazionismo abruzzese in progetti di vasto respiro, come nel 2011 quando organizzò a L’Aquila il primo Raduno degli Abruzzesi nel mondo, un evento davvero memorabile.
Roberto Fatigati era nato a L’Aquila il 26 gennaio 1935. Arruolato nell’Esercito quale allievo ufficiale, destinato da sottotenente al quinto Reggimento di Artiglieria della Divisione “Mantova” nella sede di Udine, Fatigati ha fatto quasi tutta la sua carriera in Friuli fino al grado di generale. Nell’ottobre 1963 fu tra i primi ad accorrere in soccorso delle popolazioni colpite dalla frana del Vajont. Successivamente, nel 1976, al comando del suo reparto fu accanto al popolo friulano sconvolto dal terremoto. Nel 1989 alla sua iniziativa si deve la costituzione a Udine dell’Associazione degli Abruzzesi e Molisani in Friuli Venezia Giulia, alla quale è chiamato alla Presidenza, dov’è riconfermato per tutti questi anni fino ad oggi dagli associati, a riconoscimento del grande carisma e delle notevoli sue doti organizzative.
La solidarietà è stata il filo conduttore del suo impegno, con significative testimonianze nel 2002 in occasione del terremoto in Molise a San Giuliano di Puglia, poi nel 2009 dopo il sisma dell’Aquila con numerose iniziative di vicinanza ed opere di sostegno alle popolazioni colpite, quindi i gesti d’aiuto dopo le inondazioni del 2013 in Sardegna e nel 2016-17 gli interventi di solidarietà dopo i terremoti di Amatrice, Norcia, paesi aquilani dell’alto Aterno, Arquata del Tronto e altri centri delle Marche. Rilevante anche l’attività culturale del sodalizio, che ha teso costantemente a valorizzare il legame tra abruzzesi-molisani e friulani-giuliani, connotandone la comune tenace indole di gente di montagna dai forti valori morali e civili.
Particolarmente intenso l’impegno di Fatigati e dell’associazione da lui guidata nel richiamare l’attenzione, con eventi di notevole spessore, sul grande patrimonio culturale abruzzese, con conferenze, seminari, mostre d’arte e concerti di forte richiamo. Gabriele D’Annunzio, Ennio Flaiano, Laudomia Bonanni, per esempio, sono stati protagonisti di eventi culturali di rilievo in Friuli attraverso le voci di esponenti di spicco della cultura abruzzese come Lucilla Sergiacomo, Liliana Biondi, Daniela Musini. Ma importanti sono state anche altre manifestazioni che hanno portato in Friuli la tradizione musicale e artistica abruzzese e molisana, o come la missione del Presepe Vivente di Pianola che nel dicembre 2016 commosse Gorizia.
Molto intense pure le relazioni di amicizia e dialogo intessute con la comunità slovena, attraverso il Kulturni Dom, la magnifica Casa della Cultura a Gorizia diretta da Igor Komel, dove molte iniziative promosse da Fatigati hanno avuto ospitalità nel segno dell’universalità culturale e di un nuovo umanesimo. Anche chi scrive ha avuto opportunità ed occasione, raccogliendo l’invito di Roberto Fatigati, di essere presente a Palmanova e Gorizia ad iniziative culturali promosse dall’associazione, per parlare della Perdonanza, per presentare libri, per accompagnare missioni culturali in Friuli.
Con viva partecipazione siamo dunque vicini alla moglie Silva – insostituibile collaboratrice del Gen. Fatigati nell’associazione – e al figlio Fabio, come pure all’intera comunità di Gradisca d’Isonzo dove la famiglia Fatigati vive, nella certezza che l’esempio di generosità e altruismo reso da Roberto Fatigati resterà duraturo nella memoria di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo.