«A proposito dell’assurdo utilizzo dell’oncologo di San Giovanni in Fiore per coprire anche i turni del locale reparto di Medicina, sto con il sindaco di lì, Giuseppe Belcastro, che ha annunciato di intervenire con un’ordinanza urgente, se entro domani la direzione dell’Asp di Cosenza non dovesse provvedere in maniera diversa». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che rimarca: «Inutile negare l’evidenza. L’oncologo in questione segue diversi pazienti che fanno la chemioterapia nell’ospedale di San Giovanni in Fiore. Sarebbe pretestuoso ogni discorso burocratico teso a impiegare l’oncologo pure in Medicina. I malati di cui parliamo sono particolarmente tutelati dalle norme, anche perché spesso titolari di invalidità, sicché hanno tutto il diritto di avere il loro specialista di riferimento, che non può dividersi, non avendo il dono della bilocazione come padre Pio». «Siamo arrivati – prosegue il parlamentare del Movimento 5 Stelle – a un punto molto critico. Si rischia di compromettere l’esistenza di servizi, come l’ambulatorio oncologico in argomento, frutto di battaglie essenziali a favore della tutela della salute. Invito la commissaria dell’Asp di Cosenza, Cinzia Bettelini, a individuare una rapida soluzione a garanzia di tutti i pazienti e delle buone cure». «Non è ammissibile – conclude Sapia – utilizzare i professionisti come dei jolly, a causa della carenza di personale che dipende da una gestione inadeguata del piano di rientro e dal diffuso silenzio della politica sul criterio vigente di ripartizione delle risorse destinate ai Servizi sanitari regionali».