IL PRIMO ESEMPIO DI INIZIO MANIACALE CON IL CONCORSO DELLA “SCIENZA” MEDICA… ?

Sono più vicino ai 90 che agli 80 e, per questo, spesso mi domando quando vedo gente con bottiglietta d’acqua al seguito, giovani ed anziani  “correre” sulle strade in braghette da footing, spingere con grave dispendio di forze sui pedali della bicicletta fino a esaurire l’ossigeno polmonare od arrampicarsi su qualche cocuzzolo di montagna magari dopo essere stato seduto per una settimana in una scrivania, se tutto ciò faccia davvero bene alla salute. Detto target di persone pare giustifichino questo “sistema di vita” con  indicazioni da parte del medico personale, della scienza medica in generale o, peggio ancora, dalla terapia “fai da te” ecc.ecc.

Se non fosse perché, pochi minuti fa, ho letto proprio sul Gazzettino di oggi 27/9 che Renato Cattai, noto albergatore di Jesolo nonché ex Presidente di Federconsorzi è stato colto da malore e morte mentre pedalava a forza verso il Monte Tomba nei pressi di Fener (Bl), sicuramente non avrei sollevato il problema che, secondo me, più che essere utile alla salute lambisce invece il contesto maniacale, con tutto il rispetto per questa luttuosa vicenda che, come mi auguro, potrebbe essere completamente estranea a queste mie dovute riflessioni. Dico “dovute” perché ho visto persone barcollare e morire di lì a poco mentre facevano footing in quanto il medico aveva prescritto  loro semplicemente di camminare, stessa cosa anche per gente in bicicletta sportiva, abbigliamento elegante di tutto punto che forse, più vicino alla moda,  confligge con lo sport inteso nella sua vera accezione ed in fine, lasciatemelo dire in breve, mi fanno davvero ridere tutti coloro che si portano la bottiglietta d’acqua al seguito (in macchina, a piedi, in tram, anche in barca in mezzo al mare e persino a…letto.

Oggettivamente, alla mia età non ho mai fatto nulla di tutto ciò, ma mi sono sempre adeguato alle necessità del momento seguendo il concetto secondo il quale il  “nostro miglior medico siamo noi stessi” tanto da temere che, se un giorno mi venisse in mente di assecondare questo atteggiamento che io definisco tout court “maniacale”, forse potrei compromettere il periodo residuale di vita concessomi dal Padreterno.

Scusatemi, ma ho voluto togliermi questo sassolino, dieci minuti prima (ndr.curiosa) di andar a suonare l’organo alle 10.30, nella Patrrocchia di Zermen anche per… chiedere al Padreterno di poter continuare così.

Arnaldo De Porti

Zermen

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