LIBANO, LA TAVOLA VALDESE STANZIA 50MILA EURO


Nell’ambito della sottoscrizione lanciata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia. I fondi serviranno per uno sportello socio-sanitario a Beirut

Roma (NEV CS/38), 17 Settembre 2020 – Continua e si rafforza l’impegno delle chiese protestanti per aiutare la popolazione di Beirut. Dopo la sottoscrizione lanciata, subito dopo le esplosioni di agosto, dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) – che dal Libano organizza dal 2016 i corridoi umanitari – la Tavola Valdese, attraverso l’Otto per mille, ha stanziato ulteriori 50mila euro.

“Il progetto – spiega Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI – nasce per rispondere alle richieste che ci hanno fatto da subito i cittadini e le organizzazioni della società civile a Beirut, dove operiamo attraverso i corridoi umanitari. La pressoché totale inaccessibilità alla sanità è la prima emergenza, seguita dalla crisi economica e sociale acuite dopo il disastro di agosto. Per questo sentiamo la responsabilità di poter fare la nostra parte, grazie a questo importante e generoso contributo della Tavola valdese, nel campo che meglio conosciamo. Nell’ambito dei corridoi umanitari, infatti, da 4 anni ci occupiamo, con Medical Hope, proprio di assistere da un punto di vista medico e sanitario quante più persone riusciamo, in particolare rifugiati di origine siriana ma non solo. Ora, con questo nuovo progetto, ci auguriamo di poter offrire un aiuto alla popolazione libanese e di Beirut in particolare, che sta coraggiosamente cercando di ricostruire la propria vita e il proprio Paese. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le persone e i membri di chiesa che hanno deciso di donare un contributo alla sottoscrizione che abbiamo lanciato, che in pochi giorni ha raccolto più di 18mila euro”.

In particolare, i fondi stanziati dalla Tavola valdese con l’Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi, saranno usati per uno sportello socio-sanitario a Beirut, nel quartiere di Geitawi. Gli operatori della FCEI, con il medico Luciano Griso, referente di Medical Hope, si occuperanno di acquistare e fornire medicinali per i cittadini meno abbienti, contribuiranno a progetti di supporto in ambito medico-sanitario già avviati da altre realtà della società civile, come ONG ed associazioni locali, provvederanno a pagare interventi medici e terapie per pazienti in condizioni di particolare vulnerabilità.

“E’ un contributo in favore della parte più fragile della popolazione libanese – dichiara la moderatora della Tavola Valdese Alessandra Trotta – di cui abbiamo avvertito l’urgenza nello scenario di tragica devastazione che ha tanto duramente colpito un paese già stremato da decenni di guerre e dallo sforzo di accoglienza di milioni di profughi della polveriera mediorientale. La credibilità acquisita in anni di presenza, competente e umile, degli operatori di Medical Hope accanto alla gente comune, offre le migliori garanzie che le risorse messe a disposizione arriveranno nel modo più efficace dove più serve”.

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