IL PUNTO n. 781 del  18 settembre  2020 di MARCO ZACCHERA

Sommario: OLTRE IL NO, SERVE LA PROPOSTA – LE SUPERBALLE DI CONTE – RICORDIAMO DON ROBERTO – PACE IN MEDIO ORIENTE – COMMERCIALISTI SENZA SPINA DORSALE!

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OLTRE IL NO, LA PROPOSTA

Anche se domenica vincessero i SI al referendum, i NO che all’inizio sembravano numericamente trascurabili stanno crescendo come un fiume in piena raccogliendo consensi in ogni settore politico. IO VOTERO’ CONVINTAMENTE “NO”  perché non ci vuole molto a capire che i risparmi dal “taglio” dei parlamentari sono minimi (96 centesimi l’anno per ogni italiano!), i rischi per la democrazia molti e che soprattutto la Costituzione non si cambia “a spot” ma in modo ragionato e complessivo.

Siccome – però – in Italia conta soprattutto la demagogia, ecco i vari Di Maio che spuntano da ogni angolo dei teleschermi alla faccia della “par condicio” (Garante, dove sei ??) a sparlare facilmente (e giustamente)  di quella “Casta” di cui però proprio loro sono esempio visibile. Falliti paparaquà  che – da Di Maio all’Azzolina – senza arte né parte ma solo grazie proprio alla demagogia sono saliti nell’empireo del potere e lì vogliono restare.

Competenze? Capacità? Linee strategiche? Ma per favore…

MA NON BASTA VOTARE NO e lo sottolineo soprattutto a quel centro-destra dove la “base” ha dimostrato di vederci più lungo dei leader (che infatti hanno trasformato il loro iniziale SI in un NI, fiutando l’umore della gente) comprendendo che la vittoria del NO sarebbe anche l’unica decisiva spallata per la cacciata – finalmente – di Conte e Zingaretti.

Ma soprattutto è ora (anzi, siamo già in ritardo di anni) che finalmente a Destra si abbia il coraggio di studiare e discutere una proposta per riscrivere “tutta” la Costituzione  indirizzandola per avere un’Italia presidenzialista e rappresentativa.

Un’Italia delle responsabilità, delle elezioni dirette, dove chi viene eletto debba quindi personalmente rispondere e non sempre “delegare”. Un’Italia dove appare superato il concetto di essere “Una repubblica fondata sul lavoro” visto che lavorano circa solo il 34% degli italiani e gli altri no, a vario titolo e per vari motivi.

Vorrei un’Italia dove la Giustizia sia apolitica per legge e soprattutto per forma mentale e quindi garante per tutti, dove i Giudici facciano il loro mestiere e non entrino (o rientrino) in politica. Separazione delle carriere e dei poteri con un Presidente finalmente eletto dal popolo che possa governare con autorevolezza e poi essere democraticamente valutato. Per questo, comunque vada il referendum, chiedo a tanti ex colleghi, ai giuristi e agli elettori, alla gente vicina alla mia storica area politica che insieme abbiano la forza di chiedere questa riflessione, questo impegno, questo punto programmatico, questo “Manifesto” di chi vuole rinnovare veramente e nel profondo il nostro Paese.

CONTE: BALLE , BALLE, BALLE IN QUANTITA’

In democrazia ognuno è libero di dire e scrivere quello che vuole ma se un tizio  – sia pure per caso – fa “pro tempore” il mestiere di Presidente del Consiglio quando scrive dovrebbe avere un minimo di senso di responsabilità.

Se Conte scrive ai Presidenti delle Camere che il suo piano in Europa vuole portare ad un diverso sistema fiscale capace di permettere la crescita economica, la sostenibilità ambientale e con “criteri stringenti”  vuole (dopo anni e anni di stagnazione e diminuzione) addirittura ” Il raddoppio del PIL”, migliorare del  + 10% il tasso di occupazione, digitalizzazione e investimenti per la “rivoluzione verde” i casi sono due: o è un pazzo da rinchiudere in manicomio per manifesta incapacità di intendere e volere  o è più semplicemente un grande, inesorabile “ballista”. Conte è uno sbruffone, narciso e anche personaggio pericoloso perché a lui è stata affidata una nazione (la nostra)  e il “ballista” non si rende conto che tra il dire è il fare c’è soprattutto il suo lungo, lunghissimo naso alla Pinocchio. Ma basta, per favore, con queste sciocchezze a cui non crede nessuno, neanche la sua corte e – temo – soprattutto l’Europa !

ONORIAMO DON ROBERTO, PRETE SUBITO DIMENTICATO

Don Roberto Malgesini, ‘prete degli ultimi’, 51 anni, è stato ucciso tre giorni fa in centro a Como. A sferrare le coltellate mortali un tunisino di 53 anni con vari decreti di espulsione alle spalle fin dal 2015, mai eseguiti. Don Malgesini era conosciuto in città per il suo impegno a favore dei migranti.

Mi fermo qui, non voglio strumentalizzare nulla e nessuno, ma solo ricordare un prete coraggioso sottolineando però che in poche ore la sua morte è stata subito dimenticata dai media. Un centesimo dello spazio in cronaca rispetto ad altri omicidi “morbosi” della settimana, quelli che “fanno notizia” e finiscono regolarmente con la TV ai funerali e la gente che applaude (non ho mai capito perché), tipo  quello che uccide la sorella in moto perché lei non voleva più stare con un lui, ma con un “lui-lei” e avanti così, o il povero e coraggioso Willy che a Colleferro ha addirittura mobilitato Conte-show per i suoi funerali.

La morte di Don Roberto invece è stata sostanzialmente “negata” dai media perché dava imbarazzo e fastidio, usciva dagli schemi, obbligando a ripensare sul concetto ridondante che “nero è bello” ma che purtroppo non sempre “nero è buono”. Mi fermo qui perché avete capito. Onoriamo però  e non dimentichiamo Don Roberto, esempio concreto di carità ed aiuto per tante persone, di tutti i colori.

TRUMP E ISRAELE. PACE IN MEDIO ORIENTE

Obama era buono, Trump è cattivo. Il primo era stato quindi santificato addirittura prima di prestare giuramento come presidente USA con il Nobel per la Pace, chissà perché.  (Pardon, il perchè si sa benissimo, lo si assegna solo a progressisti, sinistri-ecologisti ecc.ecc.)

Definito una “speranza del mondo”Obama inaugurò  il suo mandato bombardando la Siria e non ha risolto alcun conflitto mondiale, anzi,  ha diffuso la cancrena terroristica dando conseguente spazio all’ISIS che ha così organizzato abbondanti mattanze inter-etniche.

Poi arriva Trump, il “cattivo”, ed ecco che l’ISIS è sconfitta ed Israele fa la pace – grazie alla sua mediazione –  con gli Emirati Arabi e il Bahrein riaprendo voli e frontiere.

Chissà chi mai lo noterà…

COMMERCIALISTI SENZA SPINA DORSALE

Da 40 anni sono iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Verbania ed assisto impotente al progressivo degrado di autorevolezza e credibilità della nostra categoria.

Ultimo episodio l’annunciato sciopero contro il Governo per le sue follie fiscali estive, revocato però all’ultimo momento in cambio della promessa (!) di un incontro per un rinvio ad ottobre (a pagamento) di alcune scadenze fiscali.

Un atteggiamento supino, pauroso, remissivo da parte del nostro Ordine nazionale che non fa bene alla categoria, demolisce la nostra credibilità professionale e porta tanti iscritti a chiedersi perché mai si debba essere così remissivi davanti ad un Governo che si è dimostrato – soprattutto in campo fiscale – incompetente e confuso, contraddittorio e iper-complicato. L’autorevolezza professionale nasce dalla autonomia verso tutte le parti politiche, fare gli zerbini non porta mai bene a nessuno, soprattutto ai contribuenti che dovremmo aiutare e rappresentare.

Evidentemente certi vertici romani non capiscono che il nostro Ordine sarebbe più credibile e forte se innanzitutto fosse capace di sbattere in faccia a tutti le contraddizioni ministeriali firmate da questi ignoranti caporali e bibitari che vivono alla giornata, temporaneamente inquilini a Palazzo Chigi e dintorni.

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Il mio sito www.marcozacchera.it è stato recentemente  rinnovato e arricchito di informazioni, articoli e notizie: dategli un’occhiata!

Grazie a chi mi invia indirizzi di amici e conoscenti per allargare l’indirizzario degli invii de IL PUNTO.

      BUONA SETTIMANA  A   TUTTI                                             MARCO ZACCHERA

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