Volando con Matteo Ricci e Giuseppe Tucci – A Treia è iniziato un corso sull’antica cultura cinese e tibetana

Due sono stati i marchigiani illustri che hanno legato il loro nome alla scoperta dei misteri di Cina ed India. Il primo fu il gesuita maceratese, Matteo Ricci (1552/1610), che soggiornò lungamente presso la corte imperiale cinese scrivendo diversi libri in Mandarino (la lingua dotta); la sua più importante composizione fu il Grande Mappamondo, la cui sesta edizione fu fatta ristampare su ordine dell’imperatore stesso. Egli cercò di integrare la cultura cinese con quella occidentale in una sintesi più apprezzata in Cina, ove morì a Pechino, che presso la chiesa cattolica che lo aveva inviato in Cina come “missionario”, infine scomunicandolo.

Matteo Ricci

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L’altro grande maceratese fu il professor Giuseppe Tucci (1894/1984), fondatore e curatore dell’ISMEO, l’istituto italiano per lo studio della cultura orientale e importante museo sito in Via Merulana a Roma. Io ebbi la fortuna di visitare quel museo e fui toccato dal rispetto con il quale le reliquie di religioni esterne alla nostra cultura avessero trovato ospitalità e idonea spiegazione. In seguito a ciò mi interessai alla letteratura ed alle traduzioni originali prodotte dall’esimio professor Tucci e mi abbeverai a quella fonte di conoscenza. In particolare apprezzai le sue ricerche sulla cultura nepalese e tibetana e la sua ricerca sull’antica saggezza cinese, laica per antonomasia, rivolta al benessere dello stato e del popolo. In particolare Giuseppe Tucci è stato in grado di offrirci un quadro suggestivo dei due indirizzi culturali della Cina, il Confucianesimo ed il Taoismo, la via della correttezza e la via della spontaneità.

 

Ricettacolo di questi due aspetti sociali è il Libro dei Mutamenti, I Ching, uno dei saggi testi più antichi dell’umanità. In esso sono integrati diversi commenti di Confucio e di Lao Tze, nonché considerazioni più tardive di matrice Chan (Meditazione Buddista). All’I Ching, di cui é disponibile un’ottima traduzione di Richard Wilhelm, con prefazione di Carl Gustav Jung, sono riconducibili anche gli archetipi psichici basilari dello zodiaco cinese.

Consultando l’oracolo

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La mia pluridecennale ricerca compiuta sia su testi di matrice cinese che indiana, come ad esempio Il Potere del Serpente, mi ha portato a elaborare un sistema archetipale congiunto, basato sugli esagrammi dell’I Ching e sui cinque elementi indiani. Seguendo poi anche la tradizione tibetana, ed avendo “completato” i miei studi e le mie sperimentazioni dal vivo, ho deciso di trasmettere la conoscenza acquisita attraverso una serie di incontri conoscitivi  che si tengono a Treia. Le sessioni sono gratuite.

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Chi è interessato può prendere contatto con me telefonandomi allo 0733/216293 

Paolo D’Arpini

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Paolo D’Arpini in  scena in veste di Chuangtzu

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Per approfondire il discorso si può leggere questo articolo:

http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/05/partire-dallio-per-giungere-allio.html

Fonte: https://treiacomunitaideale.blogspot.com/2020/09/volando-con-matteo-ricci-e-giuseppe.html

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