“L’arrivo degli immigrati con i barconi lungo le coste della Sicilia sta diventando una costante che non può essere giustificata con le ideologie più spericolate che non risolvono i problemi alle origini ma li esasperano lasciando un fenomeno di portata europea alla discrezionalità e alla gestione incontrollata di un singolo Paese. Dobbiamo avere il coraggio di dirlo: riempire gli hotspot non è accoglienza e ad oggi nessun governo ha saputo improntare politiche attive per l’inserimento e la cura degli immigrati. Accordi bilaterali con i Paesi di origine e rimpatri se necessario per chi non proviene da zone di guerra questi sono primi passi verso una direzione di orizzonte più ampio che preveda la responsabilizzazione dell’Unione europea difronte ad un fenomeno di interesse comunitario”.