Napoli: al Vomero un albero con rami spezzati in via Scarlatti

 

Platani ammalati e sotto attacco della tingide

         Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, ancora una volta interviene sullo stato di abbandono nel quale continua a versare il Vomero, segnatamente,  in relazione al poco verde pubblico a disposizione degli abitanti della collina.

 

            “ In questi giorni ho potuto constatare ancora una volta lo stato di degrado e d’abbandono  nel quale continua a versare il quartiere collinare – afferma Capodanno -. Emblematica, a testimonianza di quanto sopra, la presenza, nell’isola pedonale di via Scarlatti, d’una alberatura stradale con rami spezzati abbandonati sul marciapiede “.

 

            ” Rami – puntualizza Capodanno – che precedentemente si trovavano ad altezza d’uomo e che non erano stati eliminati, benché potessero costituire anche un presumibile pericolo, dal momento che notoriamente le alberature stradali quest’anno non sono state sottoposte alle normali attività di potatura “.

 

            “ Carenze che si sommano a un altro fenomeno è datato, quello della presenza della cosiddetta cimice del platano – sottolinea Capodanno -. Anche quest’anno l’insetto in questione, che già in passato è stato identificato come appartenente alla famiglia dei tingidi, e il cui nome scientifico è Corythucha ciliata, ha fatto la sua fastidiosa comparsa, dal momento che non sono stati posti in atto gli interventi necessari per debellarlo. Insetto che oltre che sulle foglie, vive anche sotto la corteccia, proliferando con un ritmo di 200 uova per ciascuna femmina e per un ciclo di 45 giorni Per questo non è possibile combatterlo con i normali pesticidi, peraltro dannosi anche per l’uomo. La presenza di questo parassita è evidenziata dalla caratteristica colorazione delle foglie, che, una volta attaccate, sono afflitte da una forte declorofillizzazione, tendendo poi a cadere prematuramente “.

 

 

            “ Eppure, tempo addietro – conclude Capodanno –, di fronte all’ennesimo accentuarsi del fenomeno durante il periodo estivo, furono anche interpellati esperti del settore. Dagli studi effettuati, il metodo più efficace per combattere la fastidiosa cimice sarebbe quello  naturale, utilizzando, per eliminarla, gli stessi parassiti dell’insetto da immettere, attraverso iniezioni nel tronco, sulle piante infestate. Sicché per combattere la tingide del platano occorrerebbe intervenire con terapie specifiche, già all’inizio della primavera, utilizzando trattamenti endoterapici ecocompatibili  “.

 

            ” Ma quando ancora  dovranno aspettare gli abitanti della collina – chiede Capodanno – perché ci si decida a risolvere definitivamente il problema delle alberature stradali infestate? Nel frattempo sarebbe auspicabile che gli organi preposti alla salvaguardia della salute dei cittadini si attivassero, ciascuno per le proprie competenze, per valutare tutte le azioni da intraprendere per la soluzione definitiva dell’annosa vicenda. Intanto i residenti sembrano destinati a vivere con le imposte chiuse per evitare i morsi degli insetti che, attraverso i rami degli alberi, non potati e che si prolungano sin nei balconi, potrebbero entrare nelle proprie abitazioni.

 

 

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