“Questa mattina i Carabinieri di Roma hanno arrestato due uomini che, ieri pomeriggio, avrebbero dato alle fiamme alcuni cumuli di rifiuti in via Galla Placidia, a Casal Bertone… Inoltre, dopo i roghi di via Fieramosca e via Amoretti, alcuni piromani hanno incendiato altre due macchine in via Meda…Sono immagini che fanno male e che si aggiungono a quelle dei cassonetti dati alle fiamme in diversi quartieri di Roma… Per contrastare questi fenomeni ho voluto costituire una task-force che riunisce la Polizia Locale di Roma Capitale, Protezione Civile e Vigili del Fuoco. Un nucleo che sta già mappando le aree più colpite e che, anche grazie all’ausilio dei droni, opera per contrastare i piromani e nella prevenzione in caso di eventi naturali. Continuiamo a lavorare insieme a magistratura e forze dell’ordine, senza alcuna tolleranza nei confronti di chi danneggia Roma e mette in pericolo i cittadini” (parole della sindaca di Roma, Virginia Raggi, su Facebook).
Gentilissima sindaca, per evitare l’incendio dei boschi, non si possono eliminare i boschi. Ovvio. Per evitare l’incendio dei cassonetti e delle macchine non si possono eliminare i cassonetti e le macchine. Ovvio. Ma per eliminare l’incendio dei cumuli di rifiuti, si possono eliminare i cumuli di rifiuti, così nessuno li può incendiare, e non c’è bisogno che i Vigili del Fuoco perdano tempo ed energie e denaro per spegnerli. E pure questo mi sembra ovvio. Perché in via Galla Placidia ci sono cumuli di rifiuti? Perché in tante zone di Roma esistono discariche abusive? La prevenzione si può fare anche per gli incendi dei cumuli di rifiuti. Si evita che i cumuli di rifiuti si formino. Sono anni che gli abitanti del quartiere dove abito, Colli Aniene, oltre a respirare i miasmi provenienti dal depuratore dell’Acea, sono costretti a respirare le sostanze tossiche provenienti dai roghi quasi giornalieri.
Carmelo Dini
