Bernadette non ricordava più

 
“Queste cose vi ho detto, mentre rimango presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui v’insegnerà tutto e vi farà ricordare tutto ciò che io vi ho detto” ( Gv 14, 25 – 26).
La Signora bellissima della grotta di Massabielle, e lo Spirito Santo, non rinfrescarono la memoria di Bernadette quel 1° settembre del 1877, e per questo la veggente, a monsignor Bourret, vescovo di Rodez, che tanto aveva insistito per vederla e ascoltare dalla sua voce la storia meravigliosa delle apparizioni, confidò che era passato troppo tempo, che quegli avvenimenti erano lontani, troppo lontani, e non li ricordava più. Non solo: manifestò anche la sua riluttanza a parlare delle visioni, poiché aveva il timore d’essersi ingannata.
Bernadette aveva ragione. Si era ingannata.  La Signora luminosa e bella come nessuna donna al mondo, la bianca Signora che Bernadette immaginò di vedere e di sentir parlare, non poteva essere la Madonna. Una delle tante ragioni è proprio l’oblio di Bernadette. Se la Madonna le fosse apparsa realmente, Bernadette non avrebbe dimenticato neppure un minimo particolare del suo aspetto, e neppure una sillaba da lei pronunciata. Tornerò su questo, e illustrerò i diversi motivi che impediscono di credere alla veridicità delle apparizioni mariane a Lourdes.
Bernadette non ricordava. E come avrebbe potuto rievocare sogni lontani? Aveva dimenticato, e la Madonna non solo non l’aiutò a ricordare, ma neppure la rassicurò sulla realtà delle sue visioni. E così, suor Marie-Bernard (questo il nome che Bernadette prese in convento), più di un anno dopo, anche alle domande di padre Sempé, stilate da padre Cros, rispose con tanti “non ricordo”. Avrebbe dovuto interrogarla personalmente padre Cros, che aveva ricevuto l’incarico di narrare fedelmente la storia di Lourdes, ma le superiore del monastero, quando il sacerdote, verso la fine dell’anno 1877, si presentò al convento di Nevers, non ne vollero sapere. Forse temevano che la futura santa potesse contraddirsi, forse volevano rispettare la sua ritrosia a parlare delle apparizioni. Padre Sempé, però, riuscì a superare l’ostacolo, ricorrendo all’aiuto di papa Leone XIII, che gli fece pervenire un Breve nel quale esprimeva soddisfazione per il progetto, e si dichiarava debitore verso chiunque avesse aiutato il sacerdote a realizzarlo. Le suore di Nevers furono costrette a ricevere padre Sempé, che rivolse alla riluttante veggente di Lourdes, le domande preparate appunto con estrema cura dallo storico Cros. Era il 12 dicembre del 1878.
Padre Sempé, riguardo all’interrogatorio, scrisse: “Suor Marie-Bernard è sempre piena di semplicità, modestia e candore. Il ricordo delle apparizioni è sempre profondamente inciso nel suo cuore pio e grato, e nella sua memoria, che ne è colpita come da un episodio avvenuto il giorno avanti. Ma lei dà poca importanza ai piccoli dettagli dei fatti, come faceva nel 1869, e come ha sempre fatto. Alle domande riguardanti tali dettagli, risponde candidamente: «Non me ne ricordo». Aggiunge, alle volte: «E’ possibile, ma non me ne ricordo». Lei rimane sempre quell’umile giovinetta cui la Vergine Immacolata promise la felicità eterna”(Arch. Cros, I, n. 62 (Fondo d’archivio sulla storia di Lourdes, costituto da L.J.M. Cros, sj, conservato presso la casa provinciale dei gesuiti, Tolosa).
L’obiettività di questo ecclesiastico, che col pensiero aveva già canonizzato Bernadette, è evidente.
Suor Marie-Bernard, alla domanda se nella casa in rue des Petits-fossès, a Lourdes, dove abitava al tempo delle apparizioni, ci fosse una statua della Madonna, rispose candidamente che non se ne ricordava. La domanda voleva essere: “La bella Signora che ti apparve alla grotta di Massabielle, somigliava alla statuina della Madonna che era nella casa di rue des Petits-fossès, immagine che tu avevi stampata nella mente?”.
Così come, la domanda che il Visconte de Montelo rivolse alla veggente di Fatima, il giorno 11 ottobre 1917: “Hai sentito leggere da tua madre il libro intitolato «Missione Abbreviata», dove si racconta la storia dell’apparizione della Madonna a un fanciullo e a una fanciulla?”,  voleva essere: “Sei certa di non aver immaginato una storia simile a quella che avevi ben fissa nella mente, avendola ascoltata più volte da tua madre?”. Lucia rispose che a quella storia non ci pensava mai.
Alla domanda quanto tempo durassero le apparizioni, suor Marie-Bernard, ugualmente rispose di non ricordare, eppure lei stessa aveva mille volte raccontato che la prima apparizione era svanita dopo la recita del rosario. Il tempo quindi occorrente per recitare la preghiera tanto cara alla Madonna. Il Visconte, a Lucia, chiese se l’apparizione della Madonna fosse durata il tempo che si impiega a recitare un rosario, e lei rispose che le pareva fosse durata un po’ meno.
Ma era proprio necessario sottoporre Bernadette, così come si fece con i pastorelli di Fatima – e come si fa di norma con i veggenti – a pressanti interrogatori per appurare se mentissero? Non sarebbe stato più semplice “interrogare” la Madonna? Vale a dire, riguardo alle visioni di Bernadette: non sarebbe stato più semplice verificare se la Madonna da lei descritta, rispondesse al concetto della Madonna alla luce del Vangelo e della ragione? Se l’ignoranza del Vangelo da parte di Bernadette, rispondesse all’ignoranza del Vangelo da parte della sua Madonna?
E’ ciò che tenterò di fare in questo libro.
Renato Pierri

P.S. Sono le pagine 9, 10 e 11 del libro “Nostra Signora di Lourdes. La Madonna che non conosceva il Vangelo” (Mind Edizioni).

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