“Navalny in Russia non è nessuno. È bene chiarire questo punto subito e cercare di capire perché il cosiddetto Occidente, i suoi governi, giornali, TV e media vari, abbiamo puntato su Navalny incensandolo come il primo oppositore di Putin. Magicamente, quando emerge una notizia qualsiasi su Navalny, la sua foto compare sulle prime pagine di quasi tutti i quotidiani, cartacei e online, su tutti i telegiornali, con titoli a caratteri cubitali. Eppure basterebbe fare un giro per la Russia e fare qualche domanda per rendersi conto che questo personaggio non ha alcun seguito politico tra i suoi connazionali”, commenta Manuel Santoro, segretario generale di Convergenza Socialista. “Navalny è un pregiudicato con un consenso, in percentuale, da prefisso telefonico. Nel 2018, in un sondaggio della Carnegie sul leader preferito in Russia, Navalny è arrivato al 2%. Pagina 7 del link ➡ https://carnegieendowment.org/files/VolkovKolesnikov_RussianReform_article.pdf. Come si nota, sono ben altri i veri oppositori di Putin. Navalny è solo un personaggio volutamente costruito dai media occidentali per fini politici di altri.”
“Putin è certamente un conservatore e noi lavoriamo all’alternativa socialista ma Navalny non è assolutamente il primo degli oppositori. Spegnete le TV, buttate nel gabinetto i giornali mainstream e forse la realtà, non la finzione, vi si aprirà davanti agli occhi. In Russia, Navalny non è nessuno. Basta andarci e lo scoprirete. Incensato e osannato proprio dai media mainstream, legati al grande capitale e che vorrebbero una Russia spezzettata in tanti staterelli innocui da sottomettere con facilità, i finanziamenti di Navalny arrivano direttamente dall’estero e in particolare da oligarchi russi emigrati dopo aver rubato miliardi di rubli al ‘popolo’ russo dopo il crollo dell’Unione Sovietica.”
“I media, i giornali europei e statunitensi non parlano mai, invece, di quelle forze politiche che viaggiano percentualmente in doppia cifra poiché a loro non interessa dire la verità ma propagandare il falso per fini politici. La Russia è un boccone ghiotto e serve un Guaidò Made in Russia. E ciò torna considerando che proprio la Germania e la Francia, ovvero i Paesi europei più di altri coinvolti nel Maidan ucraino del 2014 e nel caos di questi giorni in Bielorussia, hanno subito proposto ieri di accogliere Navalny per le cure del caso. Conosciamo bene la Russia, parliamo la lingua e seguiamo tutto. Su Navalny, la Russia, la Bielorussia e l’Ucraina, i beceri giornali mainstream non ci fregano. E noi contrattaccheremo screditandoli”, conclude Santoro.