Ho aspettato la notizia del nuovo stanziamento dell’importo di tre milioni di euro da parte del Ministero dei Beni Culturali per confermare la mia massima attenzione sul futuro del Parco e del Museo archeologico della Sibaritide e, contestualmente, annunciare il mio sostegno e perorare la causa affinché l’area archeologica di Sibari diventi patrimonio dell’Unesco
Non è un caso che nei mesi scorsi il Consiglio dei Ministri del Governo a trazione M5S, aveva approvato il regolamento che provvede alla riorganizzazione dello stesso Ministero e degli uffici di diretta collaborazione del ministero. Il testo, tra le altre cose, a livello di territorio e di uffici periferici, sanciva l’autonomia per il Museo e Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide di Cassano all’Ionio (Cosenza). Con questi tre milioni, annunciati dalla sottosegretaria pentastellata Anna Laura Orrico, si andranno a potenziare i sistemi di drenaggio del sito, tutelare e valorizzare i reperti attualmente depositati all’esterno del museo, avviare altri interventi di conservazione e restauro, completare le recinzioni esterne, migliorare l’accessibilità e l’illuminazione, installare un adeguato impianto di videosorveglianza, creare aree dedicate alla didattica.
Sin dall’inizio del mio mandato ho posto massima attenzione sulle sorti del Parco e del Museo di Sibari. Una delle prime visite istituzionali che ho fatto era stata proprio quella fatta con la collega senatrice del Movimento 5 Stelle, l’archeologa Margherita Corrado, al sito magnogreco per capire quali fossero i problemi che da sempre lo attanagliano. Negli ultimi anni, infatti, l’area ha subito due grandi allagamenti di cui uno di proporzioni gigantesche che mise a repentaglio la sopravvivenza stessa dei beni culturali in essa contenuti. C’eravamo mosse proprio per evitare che il problema si ripresentasse visto che parliamo di uno dei due maggiori siti culturali (insieme a Paestum) del Sud Italia e del Mondo.
La decisione odierna del Governo è un altro passaggio importante verso l’autonomia della struttura e verso lo sviluppo di tutta l’area che si basa, in modo imprescindibile, sulla Cultura. È per questo motivo che ho deciso anche io di sposare il progetto di candidare il Parco e il Museo archeologico di Sibari a patrimonio dell’Unesco. Un modo per far sì che l’antica Sybaris, una delle più importanti poleis della Magna Grecia fondata nel 720 a.C., torni ad avere la centralità e l’importanza che ha sempre avuto sin dagli albori della Storia.
Roma, 6 agosto 2020
Senatrice Rosa Silvana Abate
Capogruppo M5S in Commissione “Questioni Regionali”