IL PREZZO DI UNA TELEFONATA

In vista dell’interrogazione che rivolgeremo al ministro Franceschini in settimana, io e la collega sen. Mariolina Castellone abbiamo potuto leggere gli atti amministrativi che hanno decretato la fine della settecentesca masseria Orineti del villaggio Zaccaria di Giugliano in Campania (NA), giustamente assurta a scandalo nazionale. Sono trascorsi un paio di mesi tra la richiesta di informazioni sull’eventuale assoggettamento a vincolo del casale e la risposta, negativa, da parte dell’Ufficio Vincoli della Soprintendenza per l’Area metropolitana di Napoli, sottoscritta l’11 gennaio 2019 dalla Soprintendente Cinquantaquattro, la dirigente che ora, scrivendo al Commissario prefettizio del Comune, definisce “increscioso evento” quanto accaduto a Zaccaria. E altri 18 mesi sono passati prima che le ruspe accendessero i motori e demolissero l’immobile storico, il 9 luglio 2020, come previsto nel permesso di costruire relativo ad un residence di 48 appartamenti, “previa demolizione di un edificio preesistente”, rilasciato dal dirigente comunale del Settore Assetto del territorio, arch. Frippa, il 18 luglio 2019. Tutti sapevano, dunque, specialmente ma non solo in Comune. L’ufficio ministeriale di tutela ha avuto 20 MESI per contattare il Comune e chiedere spiegazioni, al prezzo di una telefonata. Lo suggeriva l’ORDINARIA DILIGENZA che accompagna l’azione amministrativa. Si dirà che era più che altro un dovere morale; e sia pure. Ma un dovere morale è meno dovere degli altri?!

Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione Cultura)

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