“Riunione di ieri particolarmente positiva, il ministro Lamorgese ha presentato una seconda bozza che recepisce molte delle proposte che le forze politiche hanno avanzato in questa settimane di incontri. E’ un testo avanzato che ricostruisce un sistema di accoglienza con il ritorno agli Sprar. Si riporta dentro il sistema di accoglienza avanzato i richiedenti asilo ricostruendo lo Sprar. Questo favorisce sia un’accoglienza di qualità, sia l’integrazione che sono due cose che vanno nella direzione ovviamente degli stranieri che sono in Italia, ma anche della comunità ospitante, perché avere delle persone che sono integrate, che conoscono la lingua, che riescono ad inserirsi nel sistema, credo sia interesse di tutti ed è l’opposto di cercare il conflitto mettendo di fronte interessi contrapposti”. Così Matteo Mauri, viceministro agli Interni a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 a proposito della trattativa nella maggioranza per la revisione dei decreti sicurezza che portano la firma di Matteo Salvini. Mauri aggiunge: “Bisogna riportare il sistema in una dimensione umana, garantire che l’accoglienza venga fatta per piccoli nuclei e distribuiti sul territorio. La scelta che fece Salvini di portare fuori da questo sistema i richiedenti asilo per metterli in grandi centri con pochi servizi, andava esattamente nella direzione opposta”.
Norme anti-Covid – Mauri, viceministro Interno, a 24 Mattino su Radio 24: “Si è abbassata percezione rischio. Poco rispetto regole può avere effetti negativi”
“La verità è che si è abbassata la percezione del rischio e questo ci mette tutti in difficoltà, perché il fatto che non si rispettino le regole, soprattutto quelle di distanziamento sociale e delle mascherine, può avere effetti molto negativi”. Così Matteo Mauri, viceministro agli Interni a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 a proposito delle regole anti-Covid estese fino al 31 luglio. Mauri aggiunge: “Controlli insufficienti? Le forze dell’ordine hanno fatto tantissimo durante il lockdown – ha ricordato il viceministro – con 15 milioni di verifiche e i cittadini hanno risposto molto bene, la percentuale di infrazioni è stata intorno al 3%, al di sotto della media europea: ora siamo in una fase diversa, non è che possiamo mettere un poliziotto per italiano, quello che conta è la capacità di autoregolamentazione dei singoli”.