Coronavirus: Save the Children, la pandemia potrebbe bloccare i progressi compiuti negli ultimi decenni per i bambini africani

Coronavirus: Save the Children, la pandemia potrebbe bloccare i progressi compiuti negli ultimi decenni per i bambini africani, rischiando di ridurre altri 33 milioni di minori in povertà

 

Pesante l’impatto a lungo termine sulla vita, la salute, l’educazione e la protezione di milioni di bambini e adolescenti in Africa.  Si stima un aumento di morti di malaria e di malattie prevenibili e un incremento dell’abbandono scolastico, soprattutto da parte delle ragazze

La pandemia di COVID-19 minaccia di invertire i progressi compiuti da anni o addirittura decenni per i bambini in Africa, con mutamenti economici che rischiano di portare altri 33 milioni di minori alla povertà[1]. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro.

Si stima che la malaria potrebbe raggiungere i livelli di circa 20 anni fa[2] e che quasi 265 milioni di giovani non vadano a scuola a causa del COVID-19. Se si considera, inoltre, che il virus si aggiunge ai fattori che determinano l’insicurezza alimentare, non è difficile prevedere che la pandemia avrà un impatto a lungo termine sui bambini, nonostante le prime e decisive azioni intraprese da molti paesi africani.

Questo l’allarme contenuto nell’ultimo rapporto “Come proteggere una generazione a rischio”, in cui l’Organizzazione analizza gli impatti primari e secondari del COVID-19 sui bambini in Africa. L’Organizzazione avverte che, nonostante i minori non siano il gruppo a più alto rischio in termini di vittime dirette, è necessario ugualmente intraprendere azioni immediate per evitare che la pandemia abbia impatti di vasta portata sui diritti e sul benessere dei bambini africani ora e in futuro.

“Il COVID-19 ha determinato enormi implicazioni sull’educazione, la salute, l’alimentazione e la protezione di milioni di bambini in Africa. Questa crisi sanitaria potrebbe compromettere i risultati educativi dei minori per una generazione, con le ragazze particolarmente a rischio di restare fuori dalla scuola. A causa dell’istruzione improvvisamente interrotta per le misure di contrasto alla diffusione del virus, si stima che 262,5 milioni di bambini della scuola materna e secondaria, vale a dire circa il 21,5% della popolazione totale in Africa, non frequentino la scuola e milioni di loro sono a rischio di non tornarci più, in particolare le ragazze”, ha dichiarato Doris Mpoumou, direttore dell’Ufficio di collegamento con l’Unione Africana di Save the Children. Per molti bambini poveri e vulnerabili in Africa, le scuole non sono solo un luogo per l’apprendimento ma anche uno spazio sicuro dove essere protetti dalla violenza e dallo sfruttamento. È anche il luogo dove consumano un pasto nutriente, a volte l’unico della giornata.

“L’epidemia di COVID-19 sta esacerbando le vulnerabilità esistenti, sta facendo pressione sui sistemi sanitari già deboli in tutto il continente e sta interrompendo i servizi sanitari di routine, che probabilmente determineranno l’aumento della mortalità infantile a causa di malattie perfettamente prevenibili e curabili. Inoltre, la pandemia aggrava la situazione di un allarmante numero di persone che soffre la fame a causa di shock climatici, conflitti e instabilità economica[3]. I rifugiati e i bambini sfollati sono i più vulnerabili[4]. Speriamo che questo possa essere un punto di partenza perché governi e organizzazioni in Africa organizzino le giuste risposte al COVID-19”, ha continuato Mpoumou.

“Come proteggere una generazione a rischio” è stato lanciato online attraverso un dialogo virtuale tra giovani africani, rappresentanti dell’Unione Africana per le Risorse umane, la Scienza e la Tecnologia e per gli Affari sociali, il ministro responsabile dell’Istruzione e dell’Alfabetizzazione in Burkina Faso e un rappresentante del governo dello Zambia. I giovani hanno esortato l’UA e i governi africani a prendere decisioni a misura di minore, a mettere in atto azioni concrete e forti per proteggere i bambini africani e garantire che i loro diritti siano rispettati durante e dopo l’epidemia di COVID-19.

 “La chiusura delle scuole è stata imposta come misura per rallentare la diffusione del virus che colpisce a livello globale milioni di bambini, inclusi quelli africani. Alcune scuole hanno introdotto piattaforme di apprendimento a distanza, il che lascia fuori tutti quegli studenti che non vivono in case dove è possibile connettersi e sono in condizioni di povertà. Inoltre, molte scuole pubbliche non hanno le risorse, la tecnologia e le attrezzature per fornire insegnamento online. La dipendenza dei minori dalle piattaforme online per l’apprendimento a distanza ha anche aumentato il rischio di esposizione a contenuti Web inappropriati e a predatori online. I bambini nelle aree di conflitto, così come quelli che vivono negli insediamenti di rifugiati e sfollati, sono anche a maggior rischio di subire abusi, ad esempio sfruttamento sessuale in cambio di cibo o acqua, o di ammalarsi facilmente e morire di malattie prevenibili” ha dichiarato Mariam, 20 anni, giovane ambasciatore di Save the Children in Nigeria.

Con una delle popolazioni più giovani del mondo, il continente africano è esposto a molti degli impatti collaterali del COVID-19. I governi africani hanno risposto rapidamente alla pandemia, ma ora devono assicurarsi che il loro impegno sia allineato agli obiettivi continentali e alla Carta africana sui diritti e il benessere del bambino[5].

Save the Children esorta i governi, con il sostegno dell’Unione Africana, a rispettare i diritti dei minori durante la pandemia di COVID-19, garantendo che bambini e ragazzi abbiano accesso a servizi sanitari, educativi e di protezione di qualità; a riconoscere e integrare le esigenze specifiche dei più vulnerabili, comprese le ragazze, nei loro piani di risposta al COVID-19; a sviluppare e attuare meccanismi e politiche di protezione sociale per proteggere i bambini e le loro famiglie da future pandemie e altri shock.

Per supportare i bambini colpiti dal COVID-19, Save the Children ha adattato i suoi programmi. Tra le altre cose, l’Organizzazione sostiene l’apprendimento a distanza in modo che i minori possano continuare la loro istruzione da casa. Ha distribuito dispositivi di protezione individuale nelle comunità vulnerabili, sta sostenendo economicamente le famiglie per aiutare a mitigare gli impatti negativi dell’epidemia, sta conducendo programmi nutrizionali nelle comunità vulnerabili, sta aumentando la consapevolezza sulla prevenzione della malattia.

Il rapporto completo può essere consultato qui

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy