Napoli, villa Floridiana: mancano certezze su tempi e risorse

 

            Leggendo le dichiarazioni, contenute in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi dalla direttrice regionale dei Musei della Campania, su un non meglio precisato piano di fattibilità per riaprire la villa Floridiana, in buona parte chiusa al pubblico da circa un decennio, mi è venuto in mente il ritornello di una nota canzone della grande Mina: “parole, parole, parole, parole soltanto parole…”. Ci sono voluti quasi cinque mesi e mezzo solo per rimuovere un albero caduto nel corso della tempesta del 22 dicembre dell’anno scorso e restituire alla fruizione un solo prato e il belvedere, lasciando ancora inaccessibili, ai tanti abituali frequentatori gran parte degli otto ettari della sua estensione. Restano così ancora interdetti, tra gli altri, l’accesso su via Cimarosa, il viale principale, l’area soprelevata dove insiste il teatro di verzura e il prato con i giochi per i bambini, peraltro da tempo vandalizzati e mai sostituiti. Ma nell’intervista, pur essendo notoriamente i lavori pubblici affidati in base a un appalto che prevede un preciso termine per la loro esecuzione, non si trova neppure un accenno alla data nella quale il parco sarà finalmente restituito alle collettività almeno nelle condizioni nelle quali si trovava prima dell’ultima chiusura. Alla domanda sull’entità del finanziamento a disposizione per le opere necessarie, la direttrice non risponde con una cifra precisa ma, confidando che i Ministro attualmente in carica torni a Napoli e “dica qualcosa su quanto anticipato”, afferma che è prossima, ma anche in questo caso senza date certe, la gara per il progetto. Si badi bene, non per l’esecuzione dei lavori ma solo per la redazione del progetto. Incredibile che, dopo oltre cinque mesi di chiusura, non si sia riusciti neppure a far redigere il progetto dei lavori a farsi per la restituzione integrale del parco alla fruizione dei cittadini! Nessuna conferma arriva neppure sui 2 milioni di euro che, secondo quando annunciato oltre un anno fa, nel marzo del 2019, dopo un incontro con l’ex ministro per i beni e le attività culturali, sarebbero stati impegnati per la villa Floridiana. Sono queste le modalità con le quali si vuole portare avanti l’annunciato, nella stessa intervista, processo partecipato, informando e coinvolgendo la comunità? Senza dare alcuna indicazione precisa, su tempi, date, stanziamenti a disposizione? E, nel frattempo, i quasi cinquantamila residenti del Vomero, con tanti bambini con le rispettive famiglie e numerose persone anziane si dovranno accontentare di un prato e di uno sguardo sulla città dal belvedere, sperando che non debbano trascorrere altri cinque mesi per poter rendere accessibile un altro pezzo, seppure limitato, dell’antico parco borbonico.

 

Gennaro Capodanno

gennarocapodanno@gmail.com

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