Francesco Le Foche del Policlinico Umberto I  di Roma ha detto cose pacate e giuste

Circa un mese e mezzo fa, quindi in tempi assolutamente non sospetti, scrissi su “Politicamentecorretto”, che annettevo molta attendibilità  sulle argomentazioni pacate e serie del dott. Le Foche, immunologo-infettivologo che non si è quasi mai visto sotto i riflettori dei mass-media, come hanno fatto invece  parecchi suoi colleghi, ubriacando e terrorizzando la pubblica opinione, la quale, ora, ma anche in futuro, dovrà pagare un prezzo salato anche in termini di salute.

Dissi allora che un virus come nasce anche muore e che la durata, tolte le due settimane circa fra la sua comparsa e la sua fine, si sarebbe allungata in misura direttamente proporzionale all’indice percentuale patogeno che trovava nelle varie realtà geografiche: insomma, per dirla facilmente, i luoghi che si sono trovati con una maggiore infestazione virale rispetto ad altri  hanno allungato la vita al virus e viceversa. E ciò in aggiunta ad impreparazione ed improvvisazione sanitaria varie.  E così pare, almeno fino ad ora, essere accaduto.

In base a queste considerazioni, da me peraltro condivise pur non essendo medico, ora il dott. Le Foche, pare non tema sbilanciarsi dicendo che detto virus ha i giorni contati, tanto da ipotizzare con molta sicurezza, che la scomparsa del virus avverrà a breve ancor prima della scoperta di un vaccino.

Detto questo, come ho già detto parecchie volte, dovranno venire allo scoperto i vari soloni della scienza che, con il loro quotidiano blaterare in tutti i mass-media, hanno fatto più male del virus stesso. E detto male non lo hanno fatto solo alla gente comune, ma anche alla loro stessa categoria che, dopo le tante invenzioni  “cialtronistiche” riconducibili a sensazioni personali più che ad oggettive ragioni scientifiche, hanno declassato la loro stessa categoria al punto da destare poca fiducia alla stessa pubblica opinione. La quale, con tutto il rispetto per le eccezioni che ci saranno sempre, avrà ragioni fondate per dubitare anche prima di rivolgersi al proprio medico che, in questo contesto, non c’entra per niente

Detto questo, come mi ero ripromesso di farlo, non appena questa storia (che qualcuno l’ha chiamata “invenzione-coronavirus”, come ho letto ieri su Italia Oggi), avrò motivo per stendere una classifica, oltre a fare le opportune accuse !

Arnaldo De Porti

(Belluno-Feltre)

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