Iran: Khamenei esprime i suoi timori per la rivolta e il  Mojahedin del Popolo ( MEK – PMOI ) durante un meeting con gli studenti Basiji

·         All’inizio della rivoluzione avevamo giovani che erano musulmani… Sono stati reclutati dal PMOI/MEK… e si sono uniti a loro.

·         Espandere il fronte rivoluzionario. Reclutare… ma non voglio dire attirare il PMOI. Non dico di compiacere quelli che non accettano i fondamenti della rivoluzione. Affrontateli apertamente e con durezza.

 ·         Non permettete alle vostre proteste di somigliare a quelle contro lo Stato Islamico. Se smettete di fare richieste, altri possono appropriarsi di quelle richieste per combattere l’Islam e il sistema islamico. Questo non deve accadere.

·         Io credo in un governo giovane ed Hezbollah che guidi il paese in questi momenti difficili… alcuni restano giovani anche da grandi, come Soleimani, a cui penso giorno e notte.

In una video conferenza con un gruppo scelto di mercenari Basij fatti passare per studenti, il leader supremo del regime, Ali Khamenei, ha espresso i suoi timori per lo scoppio di rivolte e proteste popolari, e per il crescente sostegno all’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK) e alle Unità di Resistenza.

“Non permettete che le vostre proteste vengano viste come proteste contro il sistema islamico. Il nemico aspetta questo. A volte si può presumere che stiate protestando per questioni come la borsa e la Pride (un marchio di automobili di produzione locale), ma a seconda del modo in cui protestate, il nemico considera o presuppone che sia una protesta contro il sistema. Voi dovete assolutamente impedire che questo avvenga e non dovete concedere al nemico l’opportunità di fare simili supposizioni a causa della vostra protesta oppure che altri considerino questa una protesta contro il sistema”, ha detto Khamenei aggiungendo: “Sarebbe bene che voi foste in prima linea con le vostre richieste. Se voi smettete di primeggiare in questa situazione, altri possono guidare quelli il cui scopo non è quello di risolvere le difficoltà del popolo, ma che mirano a combattere l’Islam e la Repubblica Islamica. Non permettetelo. In altre parole, questo non deve accadere”.

Khamenei ha riconosciuto il disprezzo espresso dagli studenti nei confronti dei funzionari del regime nelle università e ha detto: “A volte questi funzionari vengono nelle università o vanno alle riunioni degli studenti  per impegnarsi in un dialogo, ma vengono derisi… Io ho ripetutamente consigliato a questi funzionari di andare a parlare con gli studenti nelle università, per istruirli. Loro dicono che ci vanno, ma che gli studenti non sono interessati a capire e a chiarire le varie questioni, ma che il loro scopo è quello di sminuirli.

Per questo motivo i funzionari non ci vanno… Io vi chiedo di non ostacolare questa atmosfera di dialogo. Quando ci sono insulti e calunnie, il dialogo si blocca. Non lasciate che questo avvenga”.

Terrorizzato dall’entusiasmo dimostrato dai giovani nei confronti del MEK, Khamenei ha detto: “I luoghi in cui si raccolgono i giovani, come le università, sono l’obbiettivo di due grossi mali: la passività e la devianza. Nei primi giorni della rivoluzione, avevamo giovani che credevano nell’Islam… Sono stati attratti dal MEK ed hanno seguito la sua via”. Con un’affermazione chiaramente mirata alla repressione del MEK e dei dissidenti, Khamenei ha aggiunto: “Espandete il fronte rivoluzionario. Reclutate… ovviamente non intendo il MEK, i non credenti… Non raccomando di compiacere coloro che non accettano i fondamenti della rivoluzione, che seminano dubbi sui suoi fondamenti, che appoggiano il nemico e ci mettono sulla via sbagliata. Niente affatto. Voi dovete affrontarli apertamente e con durezza… Loro (i nemici), lavorano sui nostri giovani e cercano di sfruttarli. È questo che stanno progettando”.

Khamenei ha aggiunto: “Io credo in un governo giovane dedito ai valori Hezbollah (dell’Islam reazionario), che possa guidare il paese attraverso momenti difficili… Con giovane non voglio dire che dobbiamo avere un trentaduenne a capo del governo, no, ma qualcuno che sia giovane nello stesso senso anche in età più avanzata, come Qassem Soleimani, a cui penso giorno e notte. Lui aveva sessant’anni, non era giovanissimo, ma se fosse sopravvissuto altri dieci anni e se io fossi stato ancora vivo, lo avrei lasciato al suo posto (comandante della forza Quds)”.

Allo stesso tempo Khamenei ha ammesso il collasso all’interno dei ranghi del regime dicendo: “Alcuni si sono dimostrati deboli nel loro credo e, purtroppo, hanno abbandonato o si sono ritrovati pieni di rimorsi. Uno dei problemi dalla nostra rivoluzione è rappresentato da queste persone piene di rimorsi, che ad un certo punto erano dei rivoluzionari e ora se ne rammaricano”.

Per smorzare la rabbia popolare suscitata dal saccheggio e dallo spreco delle ricchezze del paese da parte di aziende e fondazioni sotto il suo controllo, Khamenei ha detto: “Si nominano le organizzazioni legate alla leadership. Devo precisare che credo voi non siate al corrente di molti dei loro servizi”. Le “organizzazioni” a cui si riferisce sono le conglomerate e i cartelli che hanno saccheggiato centinaia di miliardi di dollari di ricchezza del popolo iraniano. Il 7 Marzo 2020 il leader della Resistenza Iraniana, Massoud Rajavi, ha dichiarato che il patrimonio di queste fondazioni e cartelli deve essere utilizzato per aiutare il popolo nella lotta al Coronavirus. Questo appello ha suscitato l’enorme appoggio del popolo iraniano.

Contemporaneamente il sito web Erja news, affiliato a Khamenei, ha scritto: “Per due anni abbiamo visto il MEK riattivare le sue cellule dormienti una dopo l’altra, chiamandole Unità di Resistenza. A loro vengono assegnate operazioni di sabotaggio dal comando centrale. Persino dopo la repressione delle proteste di Novembre il leader dei Mojahedin (Massoud Rajavi) ha inviato un messaggio: ‘La strategia trionfante dell’Esercito di Liberazione è stata dimostrata nelle Unità di Resistenza, nei distretti e nelle città’. E non è senza ragione che Sua Eminenza (Khamenei) ha ripetutamente messo in guardia contro il pericolo di un nemico insidioso negli ultimi due anni e che abbia chiesto ai Basiji di tenersi pronti in ogni città e in ogni distretto, ordinando a tutto il sistema di prepararsi ad affrontare il nemico che vuole il suo rovesciamento”.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana

18 Maggio 2020

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