Margherita Corrado (M5S Senato) – Piccola Vittoria alata con cornucopia del Museo di Cleveland (USA)

Una interrogazione all’on. Franceschini, la venticinquesima a mia prima firma da novembre 2019 in qua (tutte senza risposta perché rispondere al Parlamento è un dovere del Ministro ma nessuna sanzione è prevista per chi si sottrae), sollecita per l’ennesima volta un profondo ripensamento della strategia delle collaborazioni del MiBACT con i musei statunitensi che dall’inizio degli anni Duemila hanno continuato ad acquistare o accettare in dono da collezionisti privati reperti e oggetti d’arte frutto di illecita esportazione. Il contegno di detti Istituti rende infatti improponibile ottemperare alle previsioni del Memorandum d’intesa Italia – USA firmato a Washington il 19 gennaio 2001 (emendato ed ampliato nel 2006, 2011 e 2016), che, mentre impone restrizioni al trasferimento dall’Italia negli Stati Uniti di materiale archeologico di epoca pre-classica, greca e romano-imperiale privo di certificato di esportazione, previsione frequentemente disattesa, impegna il nostro Paese a facilitare oltremodo prestiti e scambi. Prendendo spunto dal caso controverso della piccola Vittoria alata con cornucopia del Museo di Cleveland (USA), una applique in bronzo risalente alla metà del I secolo la cui patina ricorda molto da vicino quella di altre tre appliques di probabile origine italiana vendute al J.P. Getty Museum di Los Angeles a metà degli anni ’80 dallo stesso trafficante, e forse riconducibili ad un unico manufatto, ho chiesto al titolare del MiBACT se non ritenga di adoperarsi presso il Governo USA quantomeno “per raggiungere l’obiettivo minimo dell’inversione dell’onere della prova, oggi a carico di chi reclama l’oggetto presuntivamente trafugato invece che dell’acquirente, anche quando quest’ultimo non sia in grado di esibire alcun documento attestante la liceità della compravendita”. Nel merito, l’accordo del 2008 con il Museo di Cleveland prevedeva che, entro sei mesi dalla stipula, una commissione paritetica avrebbe condotto approfondimenti autoptici sulla Vittoria e sul più celebre Apollo Sauroctono per tentare di sciogliere il nodo della loro provenienza ma di detto programma non si è saputo più nulla. Accordi che non valgono la carta sulla quale sono scritti, perché il nostro Paese non ne pretende il rispetto da parte di entrambi i contraenti, minano la credibilità dell’intero sistema e l’autorevolezza che la diplomazia culturale italiana si era conquistata nel tempo.

Margherita Corrado – M5S Senato (Commissione Cultura)

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