CON STUDIODONNE PERCORSO PER UOMINI VIOLENTI

 

Roma – Prevenzione e’ la parola chiave e lo spirito con cui e’ stata fondata dall’avvocata Maria Luisa Missiaggia, esperta in diritto di famiglia, l’associazione Studiodonne onlus che ha presentato per DireDonne in un’intervista, partendo proprio dalla finalita’ per cui e’ nata: “la cura” degli uomini violenti, che vengono seguiti “attraverso il metodo dei 12 passi” e il supporto alle donne vittime, perche’ prendano le distanze da questa tipologia di uomini.

“La cura dell’uomo violento, nel 2017, quando l’associazione

e’ stata creata – ha ricordato l’avvocata – era ancora tematica

scabrosa, oggi dopo molte esperienze, come quella dei Cam,

abbiamo visto delle aperture”.

Il metodo “utilizzato in questi gruppi di autoaiuto per i violenti e per i familiari – quindi le donne – separatamente”, ora adeguato nelle sue modalita’ organizzative alle restrizioni in corso per l’emergenza covid, ma tornato in questi giorni ad essere attivo, “e’ il percorso spirituale dei 12 passi che si utilizza nelle dipendenze – ha spiegato Missiaggia – ed e’ stata una mia idea in Italia, ma e’ nato e utilizzato in 186 Paesi in cui la violenza viene curata come ogni altra dipendenza”.

Sulla conciliazione l’avvocata chiarisce: “Questi sono corsi di recupero volontari, gratuiti ed anonimi che ciascuno intraprende perche’ come associazione veniamo chiamati. La donna se vuole puo’ chiedere di farlo, e’ chiaro che non c’e’ alcuna conciliazione tra i due. Fare il percorso non vuol dire essere concilianti, ma mettersi in discussione con autonomia”, perche’ “a queste donne viene insegnato che hanno magari una problematica di disistima” e spesso “sono molto isolate proprio dal loro carnefice che gli fa terra bruciata intorno”.

L’identikit del violento e’ difficile: “La violenza e’ sempre trasversale e non ha identificazione sociale. Essere colto non esime dall’ esser violento, essere ricco nemmeno”. Il violento e’ sicuramente “una persona insicura, che ha grandi frustrazioni e problematiche affettive con una visione oggettivante della donna o viene da una famiglia ‘disfunzionale’, con altre dipendenze”. Per chiedere aiuto e iniziare un percorso di supporto si puo’ andare sul sito studiodonneonlus.com, “dove – ha ricordato Missiaggia – c’e’ una chat anonima, basta cliccare e inviare una mail e rispondiamo subito. I percorsi sono gratuiti”.

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