Avvocatura in missione. Pasqua 2020

PASQUA 2020

Carissimo/Carissima,

in questa Pasqua così cara al Signore proprio perché così sofferta, ci vogliamo sentire ancora più uniti e fratelli e vogliamo offrire al Dio Risorto le sofferenze, le limitazioni ed il lavoro svolto in questa Quaresima.

Cogliamo l’occasione degli auguri di Santa Pasqua per relazionarvi sugli eventi delle ultime settimane che hanno visto protagonista Avvocatura in Missione, anche grazie al contributo dei 100 firmatari che hanno dato forza alle nostre proposte ed agli aiuti di quanti hanno collaborato attivamente alla formulazione delle idee e alla loro realizzazione pratica.

Ci siamo ritrovati, dai primi giorni di quaresima a dover vivere da credenti, fuori dalle Chiese a causa della sospensione delle liturgie e alla chiusura delle chiese in gran parte d’Italia per far fronte all’epidemia di Coronavirus che ha sconvolto il mondo e in particolare il nostro Paese.

La questione ci ha visti impegnati in prima linea dapprima con una lettera indirizzata alla CEI il 14 marzo.

In data 16 marzo (reperibile su Avvenire.it) siamo stati coinvolti insieme ad altre associazioni e gruppi ad una comunicazione di appoggio alle istituzioni ecclesiastiche nella difficile situazione di dover prendere una decisione così estrema e unica nella storia per l’obbligo morale della difesa preminente della salute rispetto a tutto il resto.

Nella successiva discussione pubblica, che si è sviluppata sui media e dietro le quinte rappresentate dalla rete e dai social, abbiamo scelto di percorrere la strada dei giuristi: studiare e informare in funzione della tutela di valori forti e decisivi per noi credenti, vale a dire la libertà di culto che risulta violata, calpestata, considerata dai decreti legge meno importante di una sigaretta, meno di un giornale. Questi sì ammessi come necessari, il culto invece è stato equiparato alle attività ludiche di cui si può fare a meno.

Così in data 28 marzo, a seguito del D.L. del 25 marzo ci siamo sentiti in dovere di scrivere nuovamente alla CEI richiamando almeno l’applicazione del Can. 918 C.I.C., laddove si contempla la possibilità di ricevere l’Eucarestia “ fuori della Messa”, chiedendo che ciò potesse avvenire, in maniera singola, senza assembramenti.

Dall’altro, poiché il problema dirimente era il modulo di autocertificazione che non consente lo spostamento se non motivi di necessità, e la libertà religiosa e di culto non erano considerate tra queste necessità, ci siamo prodigati per ottenere dal governo, mediante un Appello ai Politici di buona volontà, la modifica del modulo di autocertificazione affinchè fosse consentito almeno l’accesso ai luoghi di culto.

Qualcosa, anche se di poco, si è mosso, la Cei  ha chiesto chiarimenti ed il Ministero Interno ha autorizzato, pur non cambiando il modulo di autocertificazione,in prima battuta, l’accesso per una visita in Chiesa, possibile solo se la Chiesa fosse stata di strada per andare al supermercato e poi ha ancora allargato di poco, dicendo che è possibile purchè la Chiesa non fosse lontana  dall’abitazione.

Da giuristi e Avvocati, abbiamo quindi offerto ai Parlamentari italiani delle note al D.L. n. 19 del 25 marzo 2020, con un excursus analitico e argomentato circa tutte le norme di rango costituzionale e sovranazionale violate con le arbitrarie limitazioni al diritto di culto e violazione dei Patti Lateranensi.

Infine abbiamo inviato ad alcuni Parlamentari una proposta di emendamento volto a modificare le norme restrittive di accesso alle Chiese, rappresentando anche lì con un processo logico e argomentativo stringente, la necessità di consentire come motivo legittimo degli spostamenti quello di recarsi in chiesa.

Ci siamo rivolti infine alla Segreteria di Stato Vaticano il 1° aprile, lamentando la pericolosa ingerenza dei provvedimenti legislativi dello Stato Italiano in quelle che sono le prerogative proprie della sovranità della Santa Sede, e chiedendo di intervenire perché “Non sia lo Stato italiano a decidere per noi”.

Il nostro Appello ai Parlamentari e alla Cei sono stati riportati e pubblicati il 27 ed il 3 aprile sulla Bussola Quotidiana, testata web.

La nostra presa di posizione evidentemente rappresentava delle esigenze sentite da gran parte dei cattolici in Italia ed all’estero, tanto da essere stata ripresa il 3 e 4 aprile dalle  pagine web del National Catholic Register  e da Breitbart negli Stati Uniti.

In Parlamento le nostre istanze sono state fatte proprie da alcuni deputati che hanno potuto trarre qualche spunto dalle nostre proposte (emendamento decreto “Cura Italia” e hanno trovato condivisione anche su sponde politicamente differenti si veda  per tutti l’editoriale “La forza dei simboli” di Antonio Polito sulla prima pagina del Corriere della Sera del 5 aprile).

Pertanto,con le varie attività svolte abbiamo ottenuto che i media parlassero di questo problema rimasto oscurato per giorni fino, finchè Salvini ha colto lo spunto per parlare di un gruppo di avvocati a difesa del diritto di culto e parlò di apertura chiese per pochi e nel rispetto delle distanze; anche il presidente Conte subito dopo si è sentito chiamato a spendere qualche parola sul tema religioso e delle feste pasquali.

Purtroppo, Venerdì santo abbìamo letto il nuovo DPCM che procastina le misure contenitive sino al 3 maggio e  all’art 1 lett.g) notiamo che le misure in tema di culto sembrano quasi identiche al precedente, vi è leggera apertura all’accesso alle Chiese, da stabilire con la Cei, ma non dice se sarà dato un modulo ad hoc, e comunque  continua a sospendere le cerimonie religiose quindi anche messe con partecipazione di poche persone distanziate.

Sappiamo, quindi, che i giorni dopo Pasqua continueranno ad essere animati dalla nostra perseveranza nel difendere con  zelo il diritto di culto.

Cari/e amici/e, in questo periodo così delicato e impervio in cui viviamo le difficoltà di tutti, vogliamo essere vicini a quanti soffrono, a chi ha perso una persona cara, a chi è stato colpito dal virus, preghiamo sempre per tutti e proseguiamo nell’essere un’associazione chiamata a dare una testimonianza autenticamente cristiana in un ambito pubblico così refrattario e a volte ostile, nel contempo invito a chi vuole essere parte attiva nelle nostre attività di contattarci.

Usciremo da questa prova più uniti e solidali fra noi e con la coscienza di aver svolto fino in fondo il nostro compito.

Vi auguriamo dal più profondo del cuore una Santa Pasqua.

Roma, sabato santo 11 Aprile 2020

Avv. Anna Egidia Catenaro
Presidente

Visitate il nostro sito www.avvocaturainmissione.it e troverete lettere alla CEI ed altro

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