Ormai, a furia di parlarne ed ascoltare, siamo in molti a sapere, prevalentemente perché informati da chi ne sa più di noi (io mi metto all’ultimo posto quanto a conoscenza in questo settore), che :
nel 2003 , il virus SARS sarebbe partito dai pipistrelli, per poi passare attraverso le… civette, trasmettendosi poi all’uomo;
nel 2013 (?), insomma una decina di anni dopo, detto virus, sarebbe partito sempre dai pipistrelli scegliendo però un percorso diverso, e cioè quello attraverso i…dromedari , per finire all’uomo;
nel 2019/20, detto virus sarebbe partito direttamente da un mercato di animali vivi di Wuhan per passare questa volta direttamente all’uomo, senza passaggi intermedi…
Detto questo, è ormai noto che la scienza ufficiale conosce bene questi strani percorsi del virus e sembra anche che, non solo l’Ospedale Spallanzani di Roma, ma anche altre valide istituzioni nazionali ed internazionali, che hanno detto da mo’ di aver isolato detto virus che purtroppo continua a mietere vittime, si stiano adoperando alacremente per trovare un vaccino ad hoc, sperimentando nel contempo su qualche ricoverato, come hanno fatto in Cina, i medicinali cosiddetti “compassionevoli”, e cioè quelli che andrebbero bene per l’artrite reumatoide, per l’HIV ed altre infezioni ecc. ecc.
Un’esponente donna dello “Spallanzani” di Roma , la dott.ssa Maria Capobianchi dice in un suo libro, (non voglio essere indelicato nel dirle che è bravissima nel fare ricerca e contemporaneamente ascrivere alla storia scientifica un libro edito solo qualche giorno fa, febbr.2020, proprio in piena emergenza, a meno che detto libro non contenga dati scientifici URGENTI da fornire subito alla scienza), detta virologa dice appunto che, per debellare il coronavirus, è necessario inibire la “proteas” , elemento importante che alimenta la produzione delle proteine di detto virus, sapendo – ma questo lo dico io da profano – che oggi i virus oppongono forte, a volte invincibile, resistenza agli antibiotici e quindi i medici diano già per scontato che essi non servono più allo scopo. Non sarà questo lo stesso discorso che facevano anni addietro alcuni luminari che affermavano che, per vincere il cancro, era necessario inibirgli l’alimentazione ? Con i risultati non proprio lusinghieri a cui assistiamo nei reparti oncologici ?
A questo punto, e cioè in una fase epidemiologica di queste proporzioni, è necessario che la collaborazione mondiale si attivi, h24, per trovare al più presto un antidoto a questa peste planetaria, mettendo il il…turbo (mi si permetta questo termine che nasce da dentro) per vincere questa strana pandemia che, parlando …a naso, come sono solito fare, spesso azzeccandola, deve avere tempi brevissimi ad evitare ciò che non voglio dire e che tutti avranno già capito.
Ed infine, una curiosità sindacabile, da uomo della strada. Il discorso terapie intensive di gruppi massicci, pur sapendo che altra via non c’è, potrebbero avere un qualche rovescio della medaglia ? Domanda questa che mi pongo da giorni osservando il numero dei decessi ? Realtà che la Cina non ha avuto ? Pur tenendo conto che l’aspettativa di vita cinese è di molto inferiore a quella italiana ?
Arnaldo De Porti
Belluno-Feltre