CORONAVIRUS. SI BRANCOLA ANCORA NEL BUIO, MA C’E’ SPERANZA A BREVE…ALMENO CREDO !

CORONAVIRUS. SI BRANCOLA ANCORA NEL BUIO, MA C’E’ SPERANZA A BREVE…ALMENO CREDO  !
Da profano in materia sanitaria, ma abituato ai numeri come ex funzionario di banca ove, gli…striminziti zero virgola in positivo alla fine fanno il grande risultato a beneficio del conto economico, o viceversa, mi piacerebbe essere in grado di valutare allo stesso modo, e cioè sempre con i numeri, i decessi avvenuti nel nostro paese nei primi due mesi del 2020 per confrontarli con i primi due del 2019, ovviamente facendo una diversificazione fra la natura delle varie voci del predetto conto economico, alias, in questo caso, della vera natura dei decessi. Gli addetti ai lavori di entrambi i contesti capiranno…
Dico subito di essere pienamente consapevole che l’attuale “influenza” (che molti non associano alle altre influenze), è causa diretta di molti decessi, ma sono anche altrettanto convinto, come detto dianzi, che detti decessi, imputati al coronavirus da parte della classe medica, non siano, come si dice, riconducibili in maniera prevalente al virus di cui tanto si dibatte, dapprima in Cina, ora da noi.
Ho cercato di documentarmi attraverso internet sui numeri, ma vi assicuro che è molto difficile arrivare ad un dato che abbia una qualche attendibilità per cui vien da dire che, al di là degli sforzi immani che sta facendo la scienza ufficiale attraverso tutti, ripeto tutti, i suoi operatori, regni un po’ di confusione. Che detta mia constatazione abbia una sua giustificazione non v’è dubbio e andrebbe anche detto che, se qualcuno volesse fare una statistica , anche di fantasia, per vedere se questo qualcuno, in base a patologie pregresse o in completa assenza di patologie, rientri nel novero di chi potrà farcela o meno, la cosa si rivelerebbe davvero impossibile. E credo che, anche i medici, malgrado i numeri che vengono forniti ogni giorno dal ministero della sanità-protezione civile ecc., non abbiano dati approssimativamente vicini alle vere cause dei decessi e delle guarigioni, se non mescolando gli uni agli altri.
Affermare poi tout court che l’Italia viene dopo la Cina quanto a patologia da Covid-19 mi pare piuttosto azzardato in quanto si dice che la genesi del virus abbia più ceppi e che i termini di paragone pertanto non possano inquadrarsi alla stessa maniera, per cui si potrebbe anche ipotizzare che possano determinarsi varie epidemie in contestualità, diverse fra loro, magari anche con effetto domino. Ed in Europa pare che stia succedendo questo, magari con il beneficio (si fa per dire) di una più veloce trasmissione fra vicini di casa… Insomma, a mio avviso, si sta brancolando ancora nel buio; tuttavia, mi par di materializzare una positiva sensazione e cioè che, da un momento all’altro, diciamo fra due-tre settimane, ci sia un inversione di rotta da parte di questo maledetto virus. Immagino infatti l’affacciarsi di una normalità “diversa” per tutti, realtà molto auspicabile che potrebbe far raddrizzare i cervelli nell’interesse di una nuova concezione del vivere quotidiano, dopo una batosta patologica che farà riflettere a lungo. Ma ci sarà anche, purtroppo, un rovescio negativo della medaglia: non è detto infatti che le misure adottate giustamente per debellare detta patologia e le stressanti condizioni di vita correlate, non abbiano nel frattempo, come ho scritto alcuni giorni fa, prodotto emergenze da …neuro.
Questa sensazione deve andare a buon fine, perché il rovescio della medaglia sarebbe imponderabile e del tutto inimmaginabile per l’intero pianeta !
Arnaldo De Porti

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