Al festival dei Sanremo, Benigni ha parlato del Cantico dei Cantici come di una presenza “strana” all’interno della Bibbia.

 Per il solo gusto di provocare, o meglio, di alzare l’audience, il “comico biblista”, ha vomitato sul popolino un’enormità di baggianate dottrinali che nemmeno il più asino dei seminaristi sarebbe riuscito a concepire. Benigni ha trasformato il Cantico in un testo in cui Dio, il sacro, il Mistero non c’entrano nulla. Secondo lui, ciò che conta è l’amore, in tutti i suoi generi, tra uomo e uomo, tra donna e donna, tra donna e uomo. Peccato che il Cantico non parla d’amore in modo generico e indifferenziato. Il testo precisa che è solo nella coppia monogamica che il rapporto d’amore è elettivo, peculiare ed esclusivo. Il cantico parla di un rapporto tra diversi (uomo e donna) in cui ognuno dei due partner è esaltato e apprezzato nella sua irriducibile diversità. Durante lo Show, Benigni ha anche detto che il Cantico non doveva essere inserito tra quelli biblici. La spiegazione è arrivata quando ha invitato l’orchestra ad un’indistinta orgia collettiva. Non potendolo dire espressamente, Benigni ha fatto intendere che il Cantico dei Cantici doveva essere inserito in una collana di libri erotici per adulti. Scemenze da palcoscenico dell’Ariston costate la bellezza 300.000 euro. Da parte della Chiesa, silenzio assoluto. Questa è la vera tristezza!
Gianni Toffali

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