Una rivendicazione legittima

Non scriviamo per far conoscere una città già famosa in tutto il pianeta. Neanche per le tante eccellenze per le quali dal 1735 al 1832 ha dominato il mediterraneo, l’Europa ed il mondo. Nel 1832 Napoli fu la prima città a praticare la raccolta differenziate con il riciclo della carta. Nell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1856 le fu assegnato il Premio per il terzo Paese al mondo come sviluppo industriale (primo in Italia). Capitale del Regno delle Due Sicilie, Napoli, era una realtà di portata mondiale quando non esistevano né la Lombardia e neanche il Piemonte e Parigi poco più di un sobborgo. Ma questa è storia contro la quale nessuno può nulla.

Scriviamo perché napoletani. Noi cerchiamo e troviamo quasi sempre nel piglio dell’inventiva, la soluzione ai problemi in maniera autonoma e tanto spesso originale. Napoli ed il suo regno, frutto di una annessione coatta e sanguinosa al resto della penisola in una imposta ed improbabile unità d’Italia, fu espropriata delle sue ricchezze ed evirata delle sue eccellenze trafugate e migrate al Nord. Detta prassi continua imperterrita ed inarrestabile meno cruenta ma ancora oggi da parte di un settentrione che non ha alcun merito per la nomea e per il benessere di cui gode.

Noi scriviamo oggi, nelle vesti di tifosi della squadra del Napoli, per denunciare che questo tipo di propaganda anti meridionalista investe anche il mondo del calcio. Basti vedere quanto i “magnate” facoltosi nel mondo guardino solo ed esclusivamente al Nord per i loro investimenti, quasi fossero scelte obbligate.

Noi siamo la quinta essenza del tifoso, dello sportivo e dell’umanità fatta uomo perché amiamo la nostra terra come amiamo la nostra squadra in maniera viscerale e, tra mille difficoltà, supportiamo questa fede soprattutto nelle avversità.

Una società che ha fatto e fa quanto può perché senza risorse e senza investimenti di lungo periodo e che non potrebbe mai competere con lo strapotere delle squadre del nord. Noi meritiamo sorte migliore. Una società a carattere familiare come siamo oggi è destinata a rimanere nella mediocrità sportiva relegata ai margini ed in fondo alle classifiche votata ad arrendersi e quindi a soccombere.

Noi ci chiediamo del perché i “magnate” del mondo non siano attratti dall’intervenire rilevando la società Calcio Napoli in blocco, società peraltro senza alcun debito. Eppure la nostra passione è innata, un amore profondo, unico, che si differenzia dal mondo delle tifoserie esistenti.

Sarebbe questa anche una grande occasione perché Napoli e la Campania tutta sono terre ricche di opportunità imprenditoriali considerando la bontà del suo clima, le bellezze naturali, il suo folklore e la sua storia. In tutto il mondo vi sono circa ottanta milioni di napoletani in ogni paese e latitudine e tutti sono legati ai colori della nostra squadra: azzurri.

Chi rileverà la società Calcio Napoli investendo nella sua affrancazione dal nord d’Italia riceverà in cambio successi sportivi ed economici. Non solo riconoscenza infinita ma assurgerà sul piedistallo più alto dove neanche tutte le ricchezze del mondo potranno posizionarlo mentre i napoletani saranno in grado di farlo.

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