Investire è spesso un campo molto vasto ed in cui è facile fare confusione. Anzitutto per il tema della sicurezza, dal momento che per qualcuno un investimento sicuro è quello capace di garantire rendite. Ma la realtà dei mercati, attualmente, è quantomai complessa e variegata. Per raggiungere dei risultati, occorre considerare dei rischi: cioè fare i conti con la possibilità che l’investimento vada anche perduto. E spesso per questo un investitore adotta la prudenza come prima arma. Ma è questo un errore fondamentale, perché nel lungo periodo un atteggiamento prudente può costare la perdita di rendimenti e la compromissione stessa dell’obiettivo iniziale di crescita del capitale. Viene meno anche la protezione dall’inflazione.
Cosa ha dunque un investimento sicuro? Anzitutto è consigliato da un intermediario, serio ed affidabile. Ma è anche costruito secondo modalità che considerano il rischio in adattamento al profilo dell’investitore. Nessun investimento è una garanzia, così come non esistono soluzioni perfette per lo stesso investimento.
Quali soluzioni, dunque, per un investimento considerato ideale? Una delle soluzioni è rappresentata sicuramente dai Conti di Deposito. In un periodo di tassi bassi come quello odierno, i Conti di Deposito sono strumenti utilissimi per bloccare la liquidità ed offrono una remunerazione garantita, rinunciando però alla possibilità di effettuare prelievi sul proprio capitale. Sono rendimenti crescenti quanto più aumenta la durata temporale del vincolo. Il rischio in questo caso è che la banca stessa non sia in grado di offrire garanzie sugli interessi. Per investimenti minori o pari a 100.000 euro interviene il fondo interbancario di tutela ai depositi, ma per le somme maggiori il rischio resta concreto.
Altra soluzione è rappresentata dai Fondi Monetari, così definiti perché caratterizzati da prodotti obbligazionari con durata di tempo generalmente molto breve, e liquidità (o altri strumenti) prontamente esigibili. Sono strumenti stabili, proprio per questo, dal momento che proteggono i fondi investiti anche in periodi di alta volatilità dei mercati. Ma sono sicuri? Sono valide alternative ma solo per investimenti che non superano i 100.000 anche in questo caso. Chiaramente i rischi non sono eliminati, soprattutto in quei contesti di mercato coi tassi molto bassi, o addirittura negativi come quello attuale. E spesso scegliere Fondi Monetari può essere un boomerang, perché nella maggior parte dei casi le performance sono negative, laddove sussiste una applicazione di commissioni e/o imposte. Ottimali, invece, per quel che riguarda la gestione del portafoglio.
Ancora: è possibile stipulare, per i propri investimenti, contratti di cessione temporanea di titoli. Si parla, in questo caso, di Pronti contro Termine, in cui le due part in causa si scambiano titoli al prezzo corrente di mercato e si impegnano per eseguire all’opposto la transazione in futuro con un prezzo prestabilito. Il rischio, altissimo, in questo caso è quello dell’insolvenza: l’emittente del titolo sottostante fallisca e, in questo caso, la parte che ha ceduto i titoli potrebbe rifiutarsi di riacquistarli.
Anche le Obbligazioni o i Titoli di Stato possono essere strumenti di investimento con cui spostare il proprio capitale: acquistando, cioè, titoli di debito di una azienda emittente e diventandone creditori. Questi prodotti possono essere zero coupon bond, quindi non comprendenti di cedola, o staccare cedole a tasso fisso/variabile. In termini di sicurezza per gli investitori ci sono le obbligazioni governative, emesse dagli Stati, ma anche qui i rischi esistono e sono concreti: il rischio di credito, il rischio di fallimento dell’emittente e quindi il rischio che il Paese finisca in default. Per le obbligazioni a tasso fisso c’è il rischio del tasso di interesse che può ridursi. Per le obbligazioni sovrannazionali, per fare un esempio, il rischio di credito è nullo, ma il tasso di interesse e di reinvestimento delle cedole ad un tasso inferiore a quello iniziale è onnipresente. Oltre a questo si deve fare i conti con i prodotti indicizzati all’inflazione, in cui le cedole e il valore nominale a scadenza vengono calcolati in considerazione il livello di inflazione dell’area valutaria di riferimento. Tra le obbligazioni vengono considerate anche quelle Bancarie, un prodotto corporate che consente a chi detiene il fondo di accedere allo status di creditore dello stesso istituto di credito. A loro volta sono suddivise in senior o subordinate.
“Investire soldi molto spesso richiede diversificazione, con un portafoglio composto da Asset e Class differenti. I rendimenti di ciascuna Asset Class sono differenti e possono essere bassi e nulli, ma con un portafoglio ben equilibrato si aprono tante strade per ottenere buone, persino ottime performance”, commentano gli esperti di Moneyfarm. Tra questi investimenti diversificati basti pensare agli ETF, che si legano bene alle diverse esigenze di un potenziale investitore e consentono inoltre di diversificare il proprio investimento, contenere i costi e di conseguenza contenere i rischi. La soluzione maggiormente battuta, in questi casi, è quella della consulenza finanziaria indipendente o, al massimo, quella dello sportellista bancario. Ma soprattutto la prima, che evita a priori il conflitto di interesse che pure può sorgere in contesti bancari, è una garanzia di trasparenza e affidabilità. Per muoversi bene occorre tenere bene a mente, comunque, determinati tasselli: considerare la diversificazione, i lassi temporali, laddove un investimento di breve periodo produce guadagni nettamente contenuti, e tagliare quanto più si può i costi di gestione, che incidono sui rendimenti.