Venerdì 15 novembre esce l’album “La differenza” di Gianna Nannini

Milano. «Ho fatto un disco vecchia maniera mentre il mondo va da una parte: non è tornare indietro ma andare avanti, con un rock nuovo; ho trovato vantaggio a cantare in un disco così ‘live’, poiché mi sentivo a mio agio, come se fossi su un palco».

Parole che Gianna Nannini ha detto alla presentazione del nuovo album “La differenza”, in uscita venerdì 15 novembre.

La rocker senese si è rituffata nel passato con folk, blues e rock alla ricerca di ciò che fa la differenza, come era successo con l’album “California” che contenente successi come “America”, “Fotoromanza” e “Bello e impossibile”.

«Tutto è partito un anno fa ma è stato difficile in casa con una bambina che mi diceva quando dovevo smettere di cantare – ha osservato – Ho affittato una stanza di pochi metri quadri a Gloucester Road, come dico nella canzone omonima, dove poteva entrare solo la musica e chi la condivideva con me, come Pacifico, Fabio Pianigiani, Mauro Paoluzzi: ho trovato una musica nuova con una fucina afroamericana, parendo dal rock mio fino al blues che nasce dalla cultura popolare; la differenza è stata farlo in presa diretta in studio, come si faceva molti anni fa, con una band che mi ha supportato sempre».

Sono dieci i brani di questo disco.

«Bruciano di fuoco puro e antico ma suonate in epoca digitale – ha accennato – La mia voce si prestava a questa situazione ‘live’ del disco che è sempre stato il mio primo pensiero; stavo ferma per un incidente al ginocchio ma non resistevo perché l‘ispirazione è una cosa magica: quando arriva una melodia è una grande emozione e non bisogna farsela scappare».

Il titolo dell’album ricorre spesso nei bisogni artistici odierni dell’artista.

«Il titolo nasce dall’omonima canzone che ha anticipato l’uscita di questo album – ha spiegato – L’amore di una donna che sa di amare ed è fragile ma allo sesso tempo è fortissima per le certezze che le danno i suoi sentimenti: è il mio modo di vedere le cose, ed è questa la differenza».

La differenza fra questo disco e i precedenti è lo spirito ‘live’ che pervade ogni canzone.

«Ho sempre scritto di uguaglianza e di libertà – ha ricordato – Non ho paura di guardare, di amare, di abbracciare chi sa fare la differenza. A fare la differenza a volte è la gentilezza, a volte la forza, il coraggio. Tutti siamo capaci di gesti che ci portano fuori dalla ripetizione, dalla prevedibilità a cui spesso sacrifichiamo la nostra vita».

Il tema prevalente dei testi di questo album è l’amore.

«I testi parlano d’amore ma vedo oltre e questo fa la differenza rispetto alla scrittura degli americani – ha sottolineato – Sono tutti conflitti d’amore, rapportati a una intimità vera, attraverso le mie emozioni con cui ritengo di dire la mia verità, per arrivare al brivido: parlano delle differenze che si incontrano nel rapporto con gli altri. E per amore, voglio abbattere questi muri».

Il disco contiene un solo duetto con Coez nel brano “Motivo”.

«Non avevo capito che era italiano – ha rivelato – Con questa canzone volevo fare un duetto e mi piaceva la sua voce graffitara; l’ho chiamato quando era a Londra, mi ha raggiunto e abbiamo improvvisato parole che lo colpiscono particolarmente, aggiungendo qualcosa alla sua maniera: un altro che fa la differenza perché lui ha il senso della melodia».

Il tour europeo di Gianna Nannini parte il 15 maggio 2020 da Londra (Shepherd’s Bush), per proseguire il 18 a Parigi (Olympia), 20 Bruxelles (Cirque Royal), 21 Lussemburgo (Rockal), 30 Firenze (Stadio Artemio Franchi), 23 giugno Colonia (Tanzbrunnen), 24 Ehingen (Marktplatz), 26 Berlino (Zitadelle), 27 Amburgo (Stadtpark Openair), 9 ottobre Aalen (Ulrich Pfeifle Halle), 10 Ludwigsburg (MHP Arena), 12 Monaco (Philharmonie), 13 Francoforte (Alte Oper Frankfurt), 15 Kempen (Big Box Allgau), 17 Norimberga (Meistersingerhalle), 21 Zurigo (Hallenstadion) e 23 Ginevra (Theatre Du Leman).

«Per il momento Firenze è l’unica tappa italiana del tour europeo – ha confessato – A Firenze mi sento a casa ma stiamo lavorando per portare la mia musica in altre città».

Franco Gigante

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