Il declino dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, un tempo tra i fiori all’occhiello del Ministero Beni Culturali, sembra inesorabile. Dopo la richiesta dello scorso 18 ottobre al dicastero guidato da Franceschini, alla Ragioneria Generale dello Stato e all’ASL 1 di Roma perché accertino una serie di presunti illeciti amministrativi, il 6 novembre sono tornata ad occuparmi dell’ISCR. Sembra, infatti, che l’avvenieristico Centro di diagnostica multispettrale di controllo non distruttivo, costato quasi mezzo milione di euro e descritto nella sezione Laboratori e servizi del sito web dell’Istituto, non sia mai stato attivato. I mancati collaudi e le autorizzazioni non concesse dipenderebbero da macroscopici difetti di realizzazione, quali la fuoriuscita di radiazioni dal locale dedicato, imputabili a scelte progettuali non adeguate e ad omessi controlli durante lo svolgimento dei lavori. Al fine di accertare come stiano realmente le cose, ho chiesto all’ISCR, mettendo a conoscenza dell’iniziativa anche la Ragioneria Generale dello Stato e la Corte dei Conti, di poter visionare tutta la documentazione inerente la progettazione e la realizzazione del Centro di diagnostica multispettrale C.n.D., strumento indispensabile per continuare a garantire servizi di qualità adeguata alla tradizione e al prestigio di cui il Ministero ha goduto, in altri tempi, in questo specifico settore.
Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione Cultura)