La virulenza ultima della Lega mette il sud, tutto il sud, in pericolo di arretramento definitivo. Tutta l’Italia regredisce invero ma oltre le bombarde, tutte le ricchezze del paese confluiranno per sempre al nord. Sono maturi i tempi per una presa di coscienza definitiva da parte dei meridionali. Bisogna affrontare di petto una situazione che potrebbe incancrenire del tutto il tessuto sociale ed umano delle genti del sud.
In primo luogo fare i conti. I conti con la storia di una Unità d’Italia malata ed oltraggiata delle violenze e dalle sopraffazioni sanguinarie dei piemontesi razza vigliacca. I conti dei risarcimenti materiali e morali che il sud ha dovuto sopportare in quella unità forzata e non richiesta. Imposta col sangue. È necessario dunque riprenderci il mal tolto in ogni caso e con ogni mezzo. Le risorse umane, le menti, le braccia, le genialità sono tutte del sud. Il nord vive di emigrazione di queste eccellenze, di frattaglie miste, mezzosangue, con tradizioni vergognose e malandrine. Nulla di più.
Le unioni, non sono possibili. Lo dimostra anche una Europa che non vuole essere unita ma che sembra debba esserlo per forza. I tempi, contrariamente alle mode retoriche dimostrano che ciascuna nazione è gelosa del proprio passato, delle proprie risorse e tradizioni. Questa unione di omologazione di souvenirs, in Europa, oramai ha raggiunto il ridicolo sopraffatta dalle sopraffazioni di Francia e Germania.
Anche l’Italia è una unione ridicola oramai. Senza ragione di esistere, senza motivazioni ma con lo scacco matto sempre e solo al sud.
Potremmo farcela con qualche sacrificio, ma il suffragio dei numeri dipende dalla volontà di tutti i meridionali di lavorare tutti e di farlo gratis per un periodo di tempo.