Fuori, gli “alchimisti” dell'amore fai da te, hanno inveito, starnazzato e schiamazzato senza tregua. La domanda che sorge spontanea è: ma esattamente cosa volevano? Contrabbandare i propri desideri per diritti, affermare che la mascolinitè e la femminilità prescindono dal corredo genetico, che si può avere sensibilità e testa pensante di un sesso e corpo di un altro, che la figura del padre è da abolire, che gli uomini sono un impedimento alla realizzazione della donna, che famiglia tradizionale soffoca il loro spirito di libertà, che l'utero in affitto è una variabile del mercato e che gli omosessuali possono rimanere incinti e fare il mammo? E pensare che qualche spiritoso aveva criticato il congresso Mondiale delle famiglie per (presunta) assenza di scientificità. Povero Aristotele, chissà quante risate nell'osservare il passaggio degli ex allievi, da eccelsi teorici nella logica a sublimi somari nella pratica.
Gianni Toffali