MOLTA STAMPA ITALIANA STA DELEGITTIMANDO L’INTERLOCUTORE RAPPRESENTATO DA CHI COMPERA IL GIORNALE !

Osservo con una certa attenzione che, finalmente, anche i riconfermati vertici della Federazione Nazionale della Stampa, Giuseppe Giulietti Presidente e Raffaele Lorusso Segretario, stanno facendo autocritica al sistema mediatico che, a mio avviso, deve urgentemente rinnovarsi alla luce dei tempi che non sono più quelli di appena qualche anno fa; e ciò, non solo sulla base delle nuove tecnologie che hanno modificato in toto detto sistema, ma soprattutto ad opera di certi giornalisti che, attraverso detto sistema, offrono al mercato.

Infatti, a mio avviso, pur senza fare di ogni erba un fascio, gran parte dei giornalisti sono molto e molto in ritardo rispetto alla pubblica opinione che oggi vive la notizia al momento rispetto al redattore che la riceve, il più delle volte, da politici compiacenti, dalle agenzie, dagli organi di polizia, dagli ospedali, dai rappresentanti delle istituzioni comunali, regionali e da coloro che (governo ed opposizione) siedono in parlamento ecc.ecc.

Ne consegue che la notizia non è pertanto più fresca e che, da parte giornalistica, per darle “freschezza”, qualcuno ci mette anche del suo, sovente alterandone essenza e verità in base all’interesse di cui ciascuno è portatore: è sufficiente guardare ogni giorno i titoli di una manciata di quotidiani per avere conferma di questa forte distonia: insomma, uno dice bianco l’altro dice nero… con conseguente inevitabile devianza della pubblica opinione.

Va da se che, ad opera di questo quarto potere incarnato dalla stampa, anche i governi finiscono per risentirne a tutto svantaggio della società che, molto spesso, li vota senza conoscerne le vere ed autentiche intenzioni, al punto da produrre confusione ed ingovernabilità. Ed in questo, la stampa ha una responsabilità enorme, soprattutto in questa moderna realtà in cui si manipola tutto, …gene umano compreso.

Insomma, voglio dire che i mass-media non possono e non devono apparire come fotocopia manipolata in funzione degli interessi da gestire dalle parti, chiunque esse siano ! Il loro compito deve essere finalizzato solo alla trasparenza ed alla lealtà ! Ed in questo anche la Federazione Nazionale della Stampa Italiana deve farsi sentire a voce alta !

Le redazioni, anche per le motivazioni sopra accennate, ovviamente fatte salve le giuste eccezioni come esistono in tutti i contesti socio-operativi, devono maturare la consapevolezza che esse non sono i “padroni” dei giornali che stampano, ma che il loro vero “padrone”, come diceva anche Indro Montanelli, (passatemi il termine poco elegante) è il lettore che, acquistando i quotidiani o altro, investe in questo settore proprio nella speranza che le notizie abbiano a produrre pubblica ricchezza intellettuale e non “sensazionalismi” di bassa lega nell’interesse del bilancio delle società editrici !

Da lettore di diversi quotidiani, mi par di intravvedere ben poco o quasi nulla di tutto ciò, tanto da dover abdicare a quel poco che riesco ad immagazzinare da solo, attingendo qua e là, dai diversi titoli, per poi sforzarmi autonomamente creandomi un’idea di sintesi sul momento che sto vivendo.

Tutto ciò non è affatto emerso durante l’ultimo congresso nazionale della federazione stampa, tenutosi a Levico Terme: le lunghe ed a volte sbiadite enunciazioni da parte dei delegati, non escluso qualche forte battibecco, sembrano essere rimaste al palo, stante il fatto che si è badato più alla scelta degli apici della FNSI (che io tra l’altro condivido per la loro esperienza e professionalità), ma non certo per dare una nuova anima alla federazione stessa che, lo voglio dire, non ha cambiato assolutamente nulla rispetto a qualche decennio fa, anzi !, continuando essa a darsi da fare nella direzione dell’ “autoproteggersi”, realtà assai lontana dalle esigenze che i tempi moderni richiedono e che sono: lealtà mediatica e non sensazionalismi avulsi dalla sostanza, capaci solo di alimentare “pruriti” per vendere qualche copia in più.

Mi capita, tanto per fare un esempio, di leggere le tante “lettere al direttore” nei vari quotidiani e di ricavarne da esse (escludendone tante dal contenuto assai sindacabile e quindi da non pubblicare per la loro stupidità, senza che qualcuno debba sentirsi colpevolizzato di mancanza di democrazia ) che la stramaggioranza di esse esprimono invece la vera notizia, rappresentando esse il più delle volte quel termometro che segna in maniera oggettiva la temperatura sociale, talvolta molto più in linea con quanto scrivono i giornalisti veri, pure essi non indenni da qualche critica, come lo scrivente.

Non parliamo poi delle risposte che danno alle “lettere” certi direttori, risposte che, il più delle volte, sembrano supplire – per rendere meglio l’idea da parte mia – alla…funzione dell’…olio buono per le quattro stagioni… e mi fermo qui, per non dire che, sovente, le verità scomode non vengono addirittura pubblicate.

Arnaldo De Porti

Giornalista Belluno-Feltre

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