MARGINALMENTE N. 205 del 23. Feb. 2019

MA CHE PENA ‘STI COMUNISTI!

Ma che pena! Ancora oggi, nel 2019, la vecchia sinistra italiana, l’antico, mai mutato nei comportamenti e mai veramente morto partito comunista, spera ancora di risolvere i suoi eterni problemi in maniera indiretta. Spera ancora che la magistratura s’incarichi dello sporco compito di eliminare i suoi avversari politici per via giudiziaria.

La richiesta di processare il ministro dell’Interno Matteo Salvini per sequestro di persona e altre cose incredibili di questo genere in relazione alla vicenda nave Diciotti, è stata sostenuta dal Pd a spada tratta. Ma ancor più vergognosa è stata la scena dei vecchi e sempre nuovi comunisti giacobini i quali si sono tracciati le vesti quando il Parlamento ha sottratto alle loro rosse fauci l’osso leghista. Grande è stata la loro rabbia quando già pensavano di eliminare (sempre per via giudiziaria, mai democratica, cioè col consenso degli italiani) il nuovo nemico vincente. E’ un film già visto: avantieri con Mani Pulite che spazzò via l’intero Pentapartito lasciando in campo solo Botteghe Oscure; ieri contro Berlusconi con la magistratura in aggiunta all’asse franco-tedesco e ai potentati economici che si giocavano l’Italia con lo spread; oggi col signore in felpa, unico corno del governo al momento vincente visto che l’altro corno pentastellato si sta incornando da solo. Forse agli avversari conviene attendere che anche il corno leghista si spunti urtando contro le contraddizioni che certamente non mancano anche se non del numero degli alleati.

I compagnucci per il momento sono rimasti delusi: anche senza essere necessariamente leghista, non si può non riconoscere che la tempra di Salvini è ben più dura tanto dei vecchi democristiani quanto di Berlusconi.

Ma, almeno, la decisione del Senato in favore di Salvini ha dato il pretesto alla sinistra di urlare tanto da tentare di mascherare il fatto che quello stesso giorno altri magistrati avevano arrestato i due genitori dell’unico pd che conti davvero qualcosa: Matteo Renzi.

Insomma, ancora una volta i magistrati prevalgono sulla politica. Solo che nel caso di Salvini si voleva processare il ministro per atti politici (la chiusura dei porti agli immigrati clandestini); nel caso dei genitori di Renzi si parla di ipotesi di bancarotta fraudolenta e altri reati sempre finanziari. Il processo deciderà se sono colpevoli; al momento sono innocenti, però appare quantomeno singolare che, mentre fallivano a catena alcune società di babbo e mamma Renzi, il figlio acquistava una megavilla da un milione e 300mila euro. Un bravo figlio, potendo disporre di una tale cifra, non avrebbe aiutato i genitori a liberarsi da un po’ di debiti ed evitare i fallimenti? Mah!

E Berlusconi, Berlusconi che fa? Prima dichiara a tutti i giornalisti “Non faccio sconti a Salvini: il governo deve cadere!”; poi proclama a chiara voce la sua vicinanza a Matteo Renzi per la vicenda dei genitori; e mercoledì 20, a Mattino Cinque, fa spiegare la vicenda degli arresti a uno degli amici intimi di Renzi, Matteo Richetti, in solitaria e senza alcun contraddittorio.

Diceva Andreotti: “A pensar male forse si fa peccato ma…”

Antonio Biella

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