A sinistra “Notte stellata” di Van Gogh e a destra alcune opere di Jeff Koons
SE VAN GOGH AVESSE FATTO MARKETING
E JEFF KOONS FACESSE ARTE
“Il marketing può far bene all'arte – sostiene Mimmo Centonze – e anche Van Gogh avrebbe venduto più di un'opera soltanto. Il problema nasce quando il marketing diventa arte, come accade nelle opere di Jeff Koons”
MATERA – “Il marketing può far bene all'arte, se inteso come comunicazione” ha dichiarato Mimmo Centonze, che continua: “Se Van Gogh avesse avuto un ufficio marketing, non avrebbe venduto solo un'opera nella sua vita. Il problema nasce quando il marketing diventa arte, come le opere di Jeff Koons. Vendute come opere d'arte a svariati milioni di euro, in realtà stiamo parlando di un brand, esattamente come Coca Cola o Prada“.
È stata un'appassionante e profonda considerazione sullo stato dell'arte e degli artisti quella svoltasi in occasione dell'incontro “Mimmo Centonze racconta le opere della Biennale di Venezia”. La lezione, che fa parte della terza edizione del Corso di Disegno, è stata gratuitamente aperta al pubblico e dedicata a raccontare l'arte, dal punto di vista dell'artista, e le nuove influenze del marketing nel mondo dell'arte.
“L'arte stessa è nata come comunicazione– prosegue Centonze – pensiamo agli affreschi di Giotto che furono utilizzati per divulgare il messaggio della Bibbia a persone che non sapevano leggere. L'artista non deve necessariamente essere uno sconosciuto, sperduto tra le montagne del Tibet, di cui nessuno conosce le opere e il loro messaggio. Un artista può realizzare un capolavoro e tenerlo solo per se stesso? Certo, ma è solo una delle possibilità e anche la meno generosa. A cosa servirebbe un'opera d'arte se non avesse dei fruitori a cui comunicare un messaggio, un concetto da far proprio, un'aspirazione?”
Mimmo Centonze ha continuato: “Ben venga quando il marketing è utilizzato per far conoscere un dipinto o farci sentire più vicini ad un artista. Oggi le mostre d'arte registrano numeri di visitatori impressionanti grazie alle strategie di comunicazione e questo è un bene perché così l'arte si diffonde. Ma quando è il marketing a diventare opera d'arte, tutto cambia profondamente. In questo caso si produce qualcosa, identificata come opera d'arte, che in realtà è solo un prodotto introdotto nel mercato con le stesse strategie con le quali si impone un marchio, come un panino di Mc Donald's oppure una scarpa della Nike. Questo in realtà è soltanto un modo per generare enormi quantità di denaro utilizzando l'arte come se fosse un marchio da far fruttare. E il sistema è talmente efficiente che oggi un'opera di Jeff Koons costa immensamente di più di un'opera di un maestro antico come Rubens o quanto un capolavoro assoluto di Van Gogh”.
“Mimmo Centonze racconta un'opera” fa parte di un percorso fortemente voluto dall'artista per avvicinare le persone all'arte, sia a quella del passato, come i recenti approfondimenti sulla vita e le opere di Caravaggio tenuti da Centonze in varie città d'Italia, sia all'arte contemporanea, troppo spesso incomprensibile e freddamente lontana dalla mente e dal cuore dell'osservatore.
Il prossimo appuntamento sarà il 26 gennaio 2019 presso lo Studio Mimmo Centonze in via Collodi 2 a Matera per l'inaugurazione di “In Mostra a Bottega”, la mostra che raccoglie i lavori realizzati dalle ultime due nuove classi di allievi che hanno frequentato il Corso di Disegno con il Maestro Mimmo Centonze. Un'occasione che darà l'opportunità di scoprire le straordinarie capacità nascoste dentro ciascuno di noi, che si possono manifestare in ogni ambito della nostra vita grazie alla pratica del disegno.
In allegato: – “Notte stellata” di Van Gogh e alcune opere di Jeff Koons
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Google Analytics è un servizio di analisi web fornito da Google Ireland Limited (“Google”). Google utilizza i dati personali raccolti per tracciare ed esaminare l’uso di questo sito web, compilare report sulle sue attività e condividerli con gli altri servizi sviluppati da Google. Google può utilizzare i tuoi dati personali per contestualizzare e personalizzare gli annunci del proprio network pubblicitario. Questa integrazione di Google Analytics rende anonimo il tuo indirizzo IP.
Gravatar è un servizio di visualizzazione di immagini gestito da Automattic Inc. che permette a Automattic Inc. di integrare tali contenuti all’interno delle proprie pagine.
Google Fonts è un servizio per visualizzare gli stili dei caratteri di scrittura gestito da Google Ireland Limited e serve ad integrare tali contenuti all’interno delle proprie pagine.
Dati Personali che vengono trattati: Dati di utilizzo; Strumento di Tracciamento.
Dati Personali che vengono trattati: Strumento di Tracciamento; Dati di utilizzo; cllick; risposte alle domande; eventi keypress; eventi relativi ai sensori di movimento; eventi touch; i movimenti del mouse; posizione relativa allo scorrimento.
Google AdSense è un servizio di advertising fornito da Google Ireland Limited. Questo servizio usa il Cookie “Doubleclick” per tracciare l’utilizzo di questa Applicazione ed il comportamento dell’Utente in relazione agli annunci pubblicitari, ai prodotti e ai servizi offerti. Per disabilitare tutti i Cookies Doubleclick si può cliccare su: Impostazioni Annunci.