Investimenti con Art Bonus: al Sud completata la raccolta solo per il 14% degli interventi proposti dagli enti pubblici In Puglia donazioni solo per 1,5 milioni e completata la raccolta per appena quattro interventi su 42

Dall'incontro di Bari sul mecenatismo due richieste: enti pubblici più attivi nel proporre gli interventi, imprese più consapevoli dei benefici in termini reputazionali e fiscali

Bari, 25 ottobre 2018 – Gli enti pubblici pugliesi e del Sud devono essere più attivi nell'individuare beni e iniziative culturali da sottoporre a imprese e cittadini interessati a sostenerli con donazioni. A loro volta, i potenziali mecenati di questi territori non appaiono consapevoli dei benefici a livello reputazionale di questi interventi, oltre che di quelli fiscali, in particolare dell’art bonus che garantisce un credito fiscale del 65%.

Queste le due istanze emerse dall’Open Table“Dal mecenatismo alla responsabilità sociale delle imprese. Motivazioni ed incentivi”promosso da Confindustria Puglia e dal suo Desk Cultura in collaborazione con Artlab 18, la piattaforma indipendente italiana dedicata all’innovazione di politiche, programmi e pratiche culturali – durante il quale sono emersi dati che disegnano un'Italia a due velocità.

Se da una parte, infatti, si è evidenziato come al Sud gli interventi culturali che è possibile sostenere con donazioni (pubblicati da enti pubblici sul portale artbonus.gov.it dal 2014) sono decisamente pochi (solo 175, il 10% dei 1.741 a livello nazionale, con la Puglia che pesa appena il 2,3% con 42 interventi), dall'altra appaiono sconfortanti anche i dati riguardanti il numero degli interventi per i quali la raccolta di risorse, attraverso erogazioni liberali, è stata completata: infatti, nel centro e Nord Italia, sono state completate le raccolte, rispettivamente, nel 26,1% e nel 27,5% dei casi, mentre nel Sud Italia questa percentuale si ferma al 14% e in Puglia ancora più giù, al 10%. Nel tacco d'Italia, dunque, i mecenati latitano e la raccolta delle risorse richieste è stata completata solo per 4 dei 42 interventi pubblicati sul portale ‘Art bonus’ al 15 ottobre scorso: essi riguardano la Fondazione lirico Sinfonica del Petruzzelli, il Fortino di Sant’Antonio, la Colonna della Giustizia (tutti a Bari) e l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate di Lecce. Per questi e altri 10 interventi in Puglia sono stati raccolti circa 1,5 milioni di euro, lo 0,6% di quanto raccolto su scala nazionale (oltre 260 milioni di euro, di cui l'81% al Nord); purtroppo i 28 interventi restanti in Puglia non hanno ricevuto, finora, alcuna donazione.

Il motivo di questo divario è probabilmente da ricercarsi nella maggiore numerosità di aziende nel centro-nord Italia e nella loro migliore situazione economica rispetto a quelle del Sud; tuttavia nel corso dell’incontro non sono mancati messaggi improntati all’ottimismo.

«Adesso gli imprenditori – ha dichiarato Leonardo Paulillo, direttore del Desk Cultura di Confindustria Puglia – sono pronti; è il momento buono per spingere e fare una grande operazione di rinascita collettiva, di nuovo umanesimo. La moderna figura di imprenditore torna a considerare il fare impresa come un’attività non solo economica ma anche valoriale. Il progresso non è progresso senza etica e la cultura ne è il suo faro. Gli strumenti normativi che oggi ci sono, permettono di fare ancora meglio dei grandi esempi del passato, avendo tra l’altro una maggiore riconoscibilità per il mecenate. La recente storia legislativa italiana è costellata di interventi che incentivano le imprese a operare per la cultura con un ventaglio di possibilità prima inimmaginabile. Art Bonus, Art. 151 Codice Appalti, CSR, Tax Credit e misure dedicate, sono strumenti a disposizione del nuovo mecenate, che tra interesse privatistico e sociale può costruire le azioni più idonee a restituire, anche in piccola parte, sia nell’impresa come alla collettività, la fortuna imprenditoriale costruita con anni di lavoro, conoscenze e investimenti».

«Il ruolo delle imprese e dei cittadini nello sviluppo culturale ha tradizione secolare – ha spiegato Ugo Bacchella, presidente della Fondazione Fitzcarraldo –. Conosce e si esprime oggi in molteplici forme dai musei di impresa, alla nuova generazione di fondazioni culturali di impresa, alle donazioni dell’Art Bonus per il recupero del patrimonio, agli investimenti nelle industrie culturali e creative fino al coinvolgimento di artisti e creativi nei processi produttivi aziendali».

Sono intervenuti all’open table l’assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia Loredana Capone, l’assessore alla Cultura del Comune di Bari Silvio Maselli, il rettore dell’Università degli Studi di Bari Antonio Felice Uricchio. Alla tavola rotonda, condotta dal direttore del Desk Cultura Confindustria Puglia Leonardo Paulillo, hanno partecipato il direttore ALES SpA che gestisce per il MIBAC l’Art Bonus Carolina Botti, il segretario del consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali Spa Giuseppe Catalano, il responsabile comunicazione del Desk Cultura Ettore Chiurazzi, l’imprenditore e vicepresidente della Banca Popolare di Puglia e Basilicata Pietro Di Leo, l’imprenditore e presidente della Fondazione Maimeri Gianni Maimeri, il responsabile nazionale ANCI Cultura e Turismo Vincenzo Santoro e i presidenti della Fondazione Fitzcarraldo Ugo Bacchella, di Federcasse Augusto Dell’Erba, di Banca Popolare Pugliese Vito Primiceri e il coordinatore del Club delle imprese per la Cultura di Confindustria Bari e BAT Graziano Bianco.

Con cortese richiesta di pubblicazione

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